Politica
Sara Costa dopo il voto: «Siamo andati bene, ma non è bastato. Orgogliosa del gruppo»
Borgosesia dopo il voto. Sara Costa: «Gioia e rammarico insieme, orgogliosa del gruppo»
Sara Costa si è fermata a 178 voti dalla vittoria
Ha tenuto in bilico sino all’ultimo il voto, totalizzando infine 1879 preferenze che significano il 30,80%: Sara Costa entra in consiglio comunale portandosi due consiglieri, Giovanni Donati (protagonista di un grande exploit con 225 preferenze personali) e Marco Antoniotti (198).
La lista di Costa ha primeggiato in quattro sezioni, rendendo incerto l’esito del voto comunale. Alla fine sono stati 178 i voti di distanza dal vincitore Bonaccio. «Un grande successo e insieme un grande rammarico – è il commento di Sara Costa -. Siamo andati davvero vicini a centrare l’obiettivo, e accanto alla gioia per un consenso così ampio resta ora un po’ di dispiacere visti i pochi voti che ci hanno separato dalla vittoria. Anche per questo siamo carichi, c’è voglia di avviare subito la nostra attività, nel ruolo che ci è stato affidato, ma cercando anche di portare avanti quelli che erano gli obiettivi del nostro programma».
Tanti voti, cosa è piaciuto della vostra proposta? «Sono piaciute le nostre proposte, ma anche la nostra freschezza, la modalità di aver condotto una campagna elettorale corretta, il fatto di non avere appoggi politici. E siamo arrivati davvero vicini a sovvertire i pronostici. Sono orgogliosa di questo gruppo, abbiamo mantenuto sempre la nostra coerenza e la nostra signorilità senza mai cadere nelle provocazioni di una campagna elettorale che talvolta è stata davvero pessima».
Con tre consiglieri sarete il gruppo di forza della minoranza… «Porteremo avanti una opposizione costruttiva – anticipa Costa -. Non è detto che si debba essere sempre contro a priori, e non è detto che non si possa portare avanti quanto promesso ai nostri elettori in sede di campagna elettorale».
Si poteva fare qualcosa in più per resettare lo scarto dalla lista Bonaccio? «Sto facendo un’analisi dei voti per capire dove si sarebbe potuto far meglio e tra qualche giorno avrò le idee più chiare – dice Costa -. Sicuramente i margini per arrivare più avanti c’erano, a cominciare dalla possibilità di formare un fronte unito e non formare più liste, ma non tutti sono stati di questo parere».
A colpire è soprattutto il dato dell’astensione, sopra il 40%, inatteso: «E’ un dato per certi versi drammatico – conclude Costa -, che dimostra uno sconforto verso la politica e le istituzioni. C’è una sorta di rassegnazione, che parte dalla politica nazionale e arriva a ogni livello. E’ fondamentale far tornare la fiducia negli elettori, far capire che è importante esercitare il diritto di voto».
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