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Politica

TRIVERO AL VOTO: intervista a Clara Mello Rella

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«Ridurre i costi della politica. Concretezza e presenza per una vera svolta»

Clara Mello Rella ancora candidata a sindaco di Trivero: non è certo una novità…
No, però ogni volta è un’esperienza nuova e molto stimolante. Io posso garantire un lunga esperienza sul campo, e so di potermi occupare dell’amministrazione a tempo pieno. In ogni caso, in lista ci sono anche molti volti nuovi.
Anche dall’altra parte, però.
Sì, ma la lista di Carli è il proseguimento naturale delle ultime due legislature, anche se non c’è più Biasetti. Loro rappresentano la continuità, noi l’alternativa.
Il gruppo ha anche un nuovo nome: da “Progetto per Trivero” a “Un futuro per Trivero”. E’ cambiato qualcosa?
Sì, a nostro avviso al paese manca davvero una prospettiva futura. Negli ultimi cinque anni si sono persi tempo e soldi in iniziative che a parole sembrano chissà che cosa, ma in concreto interessano a pochi e non cambiano la vita a nessuno. Penso per esempio quanto si è parlato dei gemellaggi o del progetto Creative Commons, iniziative per pochi intimi… Di contro, totale assenza sul piccolo commercio, politiche inconcludenti sulla scuola, la chiusura del primo soccorso fatta passare quasi sotto silenzio. Tanto fumo, ma di arrosto ce n’è sempre meno. Per questo è necessario ridare un futuro a Trivero. Ma un futuro fatto di concretezza, non di aria fritta. Tra l’altro, proprio in questa ottica noi avremo un assessore alle frazioni, per poterci occupare anche delle piccole cose quotidiane.
Però come simbolo avete un salvadanaio, non sembra esattamente un’iniezione di ottimismo…
Il salvadanaio è proprio un simbolo di concretezza: non buttiamo via i soldi per cose che non servono e concentriamo invece le risorse su ciò che cambia la vita ai triveresi.
Esempio?
La prima cosa che faremo sarà dimezzarci l’indennità. Questo significa che nella legislatura ci saranno 165mila euro circa che, invece di finire nelle tasche degli amministratori, andranno a sostenere progetti sociali e iniziative di associazioni. Più concreti di così…
Ha accennato alle scuole: qui c’è un bel contrasto con l’amministrazione uscente.
Infatti. Noi, prima di pensare al polo scolastico unico al Cerino Zegna, vogliamo provare a fare di tutto Trivero un polo di attrazione per gli alunni. Chiudere i plessi provoca solo un disservizio e ancora altre famiglie iscriveranno i loro figli in paesi vicini. Noi invece vogliamo invertire la tendenza: per questo regaleremo i libri della scuola media a chi ha frequentato le primarie a Trivero.
E per quanto riguarda il tema sanità?
Purtroppo ci siamo fatti scappare il punto di primo soccorso, che era un punto di riferimento di grande importanza. Quindi bisognerà pretendere che il servizio di ambulanza medicalizzata sia estesa 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Poi chiederemo un servizio infermieristico più ampio, perché così come è oggi non va incontro alle esigenze del territorio.
Torniamo al tema del salvadanaio. In passato avete spesso sostenuto che le imposte sono troppo alte…
Infatti. Per questo ci impegniamo fin dal primo anno a ridurre progressivamente l’addizionale Irpef. Anche sui rifiuti, bisogna premiare di più coloro che smaltiscono correttamente i loro rifiuti e ne producono meno. Ma è tutto il sistema che va rimesso in discussione. Può essere reso molto più efficace e conveniente per i cittadini.
Ha fatto molto discutere la vostra proposta di codice “etico”.
Faccio in esempio pratico. Supponiamo che il Comune, tramite regolare gara di appalto, affidi un incarico remunerato a una società amministrata dal figlio di un assessore. La legge non lo vieta. Ma è chiaro che si creano almeno due ordini di problemi: primo, la gente potrebbe sospettare che ci siano favoritismi e interessi personali di mezzo. Secondo, l’assessore e la giunta dovrebbero anche controllare che l’incarico sia eseguito al meglio, ed eventualmente sanzionare l’impresa se ci fossero problemi. E’ chiaro che diventa difficile, se c’è di mezzo una parentela stretta. Stesso discorso se anziché un parente ci fosse un socio in affari.
E quindi?
E quindi, se l’assegnazione di un appalto crea una situazione del genere, l’amministratore pubblico che è parente o socio si dimette subito.
Non è un po’ una forzatura?
Vorrei segnalare che a Novara il Pd ha proposto un patto molto simile, in vista delle elezioni comunali. Si vede che qualcuno sente la necessità di fare un passo in avanti oltre la legge. A Trivero no. Ma vorrei ricordare che la legge non vieta nemmeno la candidatura di persone rinviate a giudizio…
Programma a parte, un motivo per cui i triveresi dovrebbero votarla?
Due motivi. Il primo è la presenza: i cittadini potranno sempre trovare qualcuno di noi i municipio o nella delegazione di Ponzone. Il Comune sarà un bene di tutti e a portata di mano. Tra l’altro, vogliamo anche  sperimentare l’apertura di uno ufficio comunale anche a Pratrivero, dove in determinati orari si potranno fare le pratiche principali.
L’altro motivo per cui chiedete il voto?
Torno sul tema della concretezza. Con noi si chiude la stagione dei paroloni e dei progetti fumosi, e va al sodo dei problemi. Concreti, presenti e attenti a ottimizzare al massimo le risorse del bilancio. Ecco la nostra bussola per dare veramente un futuro a Trivero.

(clicca qui per l’intervista a Mario Carli)

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