Wilmer Ronzani attacca il Pd sul referendum sulle trivellazioni

«La direzione ha deciso di invitare gli italiani ha disertare le urne il 17 di aprile»

Dall’ex consigliere regionale Pd Wilmer Ronzani riceviamo e pubblichiamo.
«La direzione del Pd ha deciso di invitare gli italiani ha disertare le urne il 17 di aprile. Era una decisione scontata che la direzione ha ratificato a conferma del fatto che tale organismo serve e tutto fuorché il luogo in cui si svolge una discussione reale. Gli interventi di Cuperlo e Speranza dimostrano che la situazione ha ormai superato il livelli di guardia e che il Pd è  un partito con un uomo solo al comando. Una sorta di “monarca” che decide e dispone. L’invito alla diserzione sfiora l’indecenza. I temi che evoca la consultazione referendaria sono terribilmente seri e complessi. Richiederebbero una discussione seria sul futuro della politica energetica del Paese, su come coniugare ambiente,  occupazione e sviluppo, sull’intero sistema dei controlli. E quindi legittimo che si confrontino opinioni e punti di vista diversi. Io voterò Sì, ma non considero affatto banali le ragioni del fronte del No. Un governo serio avrebbe dovuto adoperarsi per evitare il referendum ricercando un accordo con le Regioni.  Non lo ha fatto e per impedire il raggiungimento del quorum ha impedito l’accorpamento con le amministrative. L’unica cosa che il Pd non doveva fare era quella di invitare all’astensione. La norma che verrà sottoposta a referendum è  stata approvata da questo governo che ha continuato a difenderla. Il presidente del Consiglio ne ha rivendicato addirittura la paternità. In più occasioni membri del governo ed esponenti del Pd hanno definitivo  quella norma strategica. In una tale situazione, un partito serio si sarebbe battuto per difendere e spiegare le ragioni del No. Altri in passato invitarono gli elettori  ad andare al mare in occasione di un’altra importante prova referendaria. Gli italiani fecero il contrario».
Wilmer Ronzani

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