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Esportazioni in aumento nel Biellese e Vercellese

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L’analisi della Camera di commercio

Nel corso del primo trimestre 2017 il valore delle esportazioni biellesi ha superato la quota di 462 milioni di euro, registrando un incremento pari al 12,7% rispetto al corrispondente periodo del 2016 mentre quello delle esportazioni della provincia di Vercelli ha superato il valore di 511 milioni di euro, registrando un aumento pari al 15%.  
I dati devono essere letti in un contesto generale che ha visto l’export crescere a tutti i livelli territoriali: nazionale (+9,9%), di ripartizione territoriale (Italia nord-occidentale media 10,7%) e, soprattutto, regionale, con il Piemonte che ha ottenuto un incremento del 14,1%.
“Le nostre due province, nei primi tre mesi dell’anno, hanno fatto segnare ottimi risultati in termini di esportazioni: sia Biella che Vercelli si collocano al di sopra della media nazionale, per il territorio vercellese il dato è addirittura superiore a quello regionale. Tutti i settori strategici delle due realtà registrano trend positivi e questo fa ben sperare in una ripresa economica che possa basarsi su fondamenta più solide, considerando l’importanza che i mercati esteri hanno per le nostre economie locali. Le istituzioni camerali devono poter offrire i servizi di supporto, compresa la formazione e l’informazione, necessari alle imprese che vogliono crescere oltre i nostri confini  dichiara Alessandro Ciccioni, Presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli. “Parrebbe, nel trimestre in esame, superata la crisi che si era manifestata sui mercati extra europei. La qualità delle nostre produzioni è riconosciuta a livello internazionale e il ‘made in’ continua ad essere il miglior biglietto da visita per le nostre due province”.
Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un aumento del 12,8%, costituiscono la componente quasi esclusiva dell’export provinciale. Registrano un incremento di assoluta rilevanza gli articoli di abbigliamento (+52,1%), le bevande (+31,4%, dato quest’ultimo da leggere comunque in relazione ai valori assoluti bassi di partenza), le altre attività manifatturiere (+12,5%), i prodotti tessili (+7%) che rappresentano il principale settore (con una quota pari al 58,5% del totale export provinciale) e la meccanica (+5,3%). In calo dopo gli ultimi trimestri di crescita il settore dell’agricoltura (-35,4%) che in termini assoluti ha però minore incidenza sulla quota totale, così come quello degli altri prodotti che di fatto hanno raddoppiato le vendite sui mercati esteri rispetto al primo trimestre del 2016.

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