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Gattinara, sono ”salvi” i lavoratori del voucher

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Baglione: «I lavoratori attualmente impegnati in città non perderanno le prerogative e i loro servizi non verranno meno»

I cittadini impegnati in servizi a Gattinara continueranno a lavorare anche se i voucher non ci sono più. Anche quando termineranno i buoni lavoro acquistati dal Comune, intorno a giugno, non saranno “licenziati”. Saranno pagati mediante il fondo “Ti prendo per mano”: i soldi verranno erogati come contributi equivalenti ai voucher. Del resto i buoni lavoro sono stati acquistati proprio tramite questo fondo. E’ la via d’uscita trovata dal sindaco Daniele Baglione all’indomani dell’abolizione di questo strumento di pagamento, «perlomeno in attesa che il Governo si decida a fare qualcosa di intelligente in alternativa. Comunque i lavoratori attualmente impegnati in città non perderanno le prerogative e i loro servizi non verranno meno». La formula è quella del volontariato attivo. «Ci si impegna per la comunità – precisa Baglione – pulendo le strade, piuttosto che i parchi, o dando una mano negli uffici e in biblioteca. Per chi sarà impegnato vi sarà un contributo equivalente a quello dei voucher. I soldi verranno presi dal fondo sociale “Ti prendo per mano”». 

Da quando è partito, lo scorso anno, ad oggi il fondo è stato incrementato, grazie ai privati, fino ad arrivare a 41mila euro. Con questi soldi sono stati acquistati i buoni lavoro, di cui hanno beneficiato dalle 15 alle 18 persone; attualmente sono rimasti in cassa circa 15mila euro. «Rinnovo l’invito a contribuire – dice il sindaco – per permettere alla città e ai suoi cittadini di avere questo servizio. Ricordo che è anche possibile devolvere il 5 per mille tramite la dichiarazione dei redditi». “Ti prendo per mano” è un un progetto che, col sostegno di tutti, può essere di grande aiuto per chi sta attraversando un momento difficile della propria esistenza. «Nella nostra Comunità – continua il primo cittadino – ci sono moltissime persone in difficoltà perché non hanno più il lavoro, ma hanno figli da mantenere, genitori da assistere, bollette e affitti da pagare. Abbiamo il dovere di dare loro una mano».