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Ieri Coggiola ha ricordato la tragedia di Federico

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L’amico rapper Ale Anguz gli aveva dedicato anche una canzone che spopola su YouTube

Coggiola ha ricordato ieri Federico Chiarelli, il ragazzo travolto da un’auto a pochi metri dall’ingresso di casa sua tre anni fa.  E’ stata la mamma Donatella Aimone Ceschin che ha avvisato tutti della messa in suffragio con un post su Facebook e in tanti hanno già dato la propria adesione. In passato erano state organizzate anche fiaccolate, subito dopo la tragedia vi parteciparono centinaia di amici e conoscenti così come tanti amici riempirono la chiesa di Coggiola in occasione del suo funerale. Quest’anno sarà celebrata invece la messa. A metà settembre Federico Chiarelli avrebbe compiuto gli anni e mamma Donatella sulla sua pagina Facebook ha voluto ricordare questo importante anniversario: «22… auguri Fede, ovunque tu sia, eternamente sempre dentro di me». Sono tantissimi i “post” che la donna ogni giorno pubblica sulla propria pagina in ricordo del figlio che non c’è più.

Nell’aprile del 2016 si è chiusa la vicenda giudiziaria, dove l’investitore ha patteggiato la pena davanti al tribunale di Biella. Le indagini dei carabinieri e le perizie effettuate anche con l’ausilio dei Ris di Parma erano riuscite a ricostruire il quadro dell’incidente, l’esatta dinamica di quanto era successo quella notte che doveva essere di festa. La tragedia che ha segnato una intera comunità e tantissimi giovani che conoscevano il 19enne si è chiusa con una sentenza, almeno dal punto di vista della giustizia. Dal punto di vista umano, queste sono ferite che non si chiudono mai.

Di Federico Chiarelli rimane anche una canzone. L’amico rapper Ale Anguz gli aveva dedicato anche una canzone che spopola su YouTube. Nel testo ricorda anche quella tragica notte. «Ti han strappato così da questo mondo, una sera maledetta, ci hai lasciati in un secondo, e affondo nel tuo ricordo, non scordo le risate assieme, i discorsi spesso in disaccordo, ma eri un amico vero, leale, speciale, il tuo sorriso in viso era normale».

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