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Luca Pedrale propone dazi per i risi stranieri
Luca Pedrale propone dazi per i risi stranieri
E’ di questi giorni l’ ennesimo grido d’ allarme dei risicoltori, delle associazioni agricole e dell’ Ente Risi sull’ invasione di riso birmano e cambogiano sul mercato europeo. L’ Unione Europea ! Tra le tante sciagure che stiamo constatando ha fatto e continua a fare , ha deciso di non applicare alcun dazio al riso proveniente da questi paesi asiatici.Non voglio troppo soffermarmi su certi aspetti di qualità e salubrità che il riso vercellese o italiano garantisce rispetto a quello asiatico perché non sono un esperto. Certamente però il riso vercellese ed italiano coltivato nelle nostre terre e’ sicuramente più sicuro per la salute rispetto a quello asiatico.Quest’ultimo prima di arrivare in Europa viene trattato chimicamente nelle stive delle navi e comunque le tecniche di coltivazione di quei paesi sono spesso sconosciute e di sicuro rispettano meno l’ ambiente di quanto fanno i nostri agricoltori.Non capisco perché l’Unione europea ed i nostri mitici rappresentanti italiani non decidano di applicare dei dazi su questo riso asiatico per motivi sanitari. Gli Stati Uniti, patria del libero scambio, hanno messo dei rigidi dazi alle rubinetterie che provenivano dalla Cina perché nel primo getto d’acqua vi sarebbe stato una piccolissima quantità di piombo.Anni prima sempre gli Stati Uniti hanno applicato dazi sui prodotti giapponesi quando la siderurgia nipponica era troppo competitiva ( stipendi allora troppo bassi agli operai) rispetto a quella americana. Noi europei dobbiamo invece sempre farci massacrare dagli altri, specie in un settore che per la provincia di Vercelli e’ di vitale importanza.
Luca Pedrale
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