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«Puzze a Montrigone, non accettiamo lezioni dall’ex sindaco»

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La replica dell’assessore Guida

Alle considerazioni del consigliere comunale Alice Freschi sulla questione scarichi e odori nella zona di via Vittorio Veneto e Montrigone, risponde l’assessore ai lavori pubblici:

 

«Non amo rispondere alle provocazioni, mai, soprattutto ora in cui il tempo è poco e le cose da fare per la mia città, veramente tante. Ma in questo caso lo devo a tutti coloro che, giustamente, si attengono a ciò che leggono e meritano chiarezza. In merito alle problematiche degli scarichi di Montrigone, mi sono trovata a leggere uno dei tanti commenti, del consigliere di minoranza dottoressa Freschi. Limitandomi ora prettamente a dare informazioni in merito alla questione, è giusto i cittadini sappiano che negli ultimi due anni, i passi in avanti fatti sono stati molti. Passi avanti in un contesto difficoltoso in merito di fattibilità e leggi vigenti, ma che ci hanno visti raggiungere piccoli successi giorno dopo giorno, sino ad arrivare, non più tardi del 2 di questo mese, a valutare con l’ultimo privato rimasto da sistemare in questa zona, un progetto concreto e a norma di legge per depurare efficacemente i propri scarichi.

Questo concluderà definitivamente la situazione “scarichi tal quale” di Montrigone, che immettono in zona ramo secco. Inoltre per la prima volta a parere degli uffici, ma sicuramente dall’amministrazione Freschi ad oggi, sono stati puliti da Sii gli scarichi fognari pubblici in tutta la zona di Montrigone e Cancino, eliminando i residui stagnanti di anni e anni di scarichi non idonei. Inoltre, sempre per la prima volta, su richiesta del Comune, è stato effettuato un sopralluogo con videoispezione dalla tombinatura diMontrigone sino a Cancino, costato qualche migliaio di euro alla ditta esecutrice e nulla per la città, che ci ha permesso tramite filmati visionati personalmente, di chiarire definitivamente le zone di inadeguatezza e poter pianificare interventi risolutivi dovuti, una volta per tutte e senza gravare in futuro in modo eccessivo sui nostri cittadini.

Per non lasciare nulla al caso, oltre a intervenire e programmare gli interventi futuri esaminando il sottosuolo, si è proceduto a un controllo catastale e di messa in sicurezza di tutta la riva, per eliminare anche ciò che potrebbe causare problemi di ristagni in superficie o pericolo, arrivando addirittura all’abbattimento di vere e proprie strutture a rischio. La soluzione, o almeno quella che crediamo essere tale e solo il tempo e l’impegno ci sapranno dar ragione, consiste nella pulizia di tutta l’area fognaria, nel censimento e l’adeguamento delle fogne che scaricavano tal quali in zona, nella messa in sicurezza, nell’ampliamento e pulizia delle zone di ristagno e solo in ultimo, ma di certo non meno importante, nell’obbligo da parte della proprietà della diga, di consentire il passaggio dell’acqua corrente in area ramo secco 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno. Cara dottoressa Freschi, la ringrazio per l’ennesimo, ridondante e ormai credo anche un po’ noioso suo dito puntato, ma mi permetta, con estremo rispetto ed educazione, di suggerirle di dedicar maggior tempo a proporre nuove idee che saremo felici di valutare, rispetto alla mera e perenne critica dell’operato altrui. Rimango fedele alle mia idea da laboriosa entusiasta, che chi sappia fare faccia e chi non sappia fare insegni: se come dice, non stiamo facendo nulla nè di buono nè di diverso da ciò che già lei fece, mi chiedo, perchè il problema in tutti questi anni non l’ha risolto lei?».

Eleonora Guida

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