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«Qualcuno spieghi dov’è finito l’archivio della Filatura di Grignasco»

Intervento dello storico Claudio Sagliaschi in vista della mostra sui 130 anni dalla fondazione.

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«Qualcuno spieghi dov’è finito l’archivio della Filatura di Grignasco». Intervento dello storico Claudio Sagliaschi in vista della mostra sui 130 anni dalla fondazione.

«Qualcuno spieghi dov’è finito l’archivio della Filatura di Grignasco»

Dallo storico Claudio Sagliaschi riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta che prende spunto dalla prossima mostra dedicata ai 130 anni dalla fondazione della storica Filatura di Grignasco.

«In merito alla mostra storica in occasione dei 130 anni di fondazione della Filatura di Grignasco che la Pro loco in collaborazione con Sandro Mori e Gian Battista Zaninetti intende organizzare, mi permetto di esprimere il mio plauso per la lodevole e importante iniziativa. Ma mi permetto anche di aggiungere alcune considerazioni già espresse con mie comunicazioni ad alcuni giornali locali nei mesi di aprile e maggio 2017».

«In quell’occasione la motivazione delle mie perplessità era lo “scippo” avvenuto di ben 136 scatoloni contenenti l’Archivio della Filatura e preparati dal Centro studi di Grignasco con l’intenzione di riordinare e catalogare l’importante documentazione, considerato anche il fatto che a distanza di anni nessun Ente pubblico si era interessato. Il comune in quell’epoca si appropriò di tale documentazione riponendola forse in qualche oscuro locale».

Sette anni di silenzio

«Sono ormai trascorsi 7 anni e non è dato sapere se tale documentazione è tutt’ora integra e completa. In quel tempo avevo proposto una fattiva collaborazione tra il Comune di Grignasco, il Centro studi e la biblioteca comunale affinchè riordinassero tale importante archivio mettendolo poi a disposizione di persone desiderose di ricostruirne la storia, che – come ripeto – non riguarda solo la comunità grignaschese, ma anche quella dei paesi limitrofi. Mi auguro ora che la nuova amministrazione sia sensibile a questo problema e aggiunga – oltre agli Enti già citati – anche l’importante contributo della Pro loco e dei suoi collaboratori che stanno dimostrando il loro interesse».

«Mi permetto di aggiungere un’ultima considerazione: vi sono ancora molte persone ancora in vita di quest’ultima generazione che ha lavorato per tanti anni in quella storica filatura. Dai semplici operai ai quadri intermedi e dirigenziali, e quindi perché non approfittare di tali esperienze registrando i loro racconti per trasmetterli alle nuove generazioni che nulla sanno di tutto ciò? Si sono già perse tante occasioni nel passato come l’esperienza vissuta dai reduci della Grande guerra, e della seconda guerra mondiale. Si faccia in modo che non si perda anche questa perché altrimenti è un altro pezzo di storia locale e del territorio che sprofonda nella polvere del tempo dando l’impressione che nulla sia esistito nel passato».

Claudio Sagliaschi

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