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Cocci medievali e un sesterzio di epoca romana in un campo di Coggiola

Le coltivazioni di Enrico Covolo a volte si trasformano in scavi archeologici.

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Cocci medievali e un sesterzio di epoca romana in un campo di Coggiola. Le coltivazioni di Enrico Covolo a volte si trasformano in scavi archeologici.

Cocci medievali e un sesterzio di epoca romana in un campo di Coggiola

Lavori di coltivo che a volte danno anche lavoro agli archeologi: accade a Coggiola, dove Enrico Covolo continua a trovare reperti antichi sui suoi terreni. Come un sesterzio romano che è in fase di restauro da parte della Sovrintendenza ai beni archeologici del Piemonte Orientale. Ma anche cocci di epoca medioevale.

«Alcune settimane fa – spiega Covolo – ho chiesto alla funzionaria della Sovrintendenza se c’erano novità sulla moneta e sui frammenti di pietra ollare. Così ho saputo che i frammenti derivano da pentole in uso circa 800 anni fa. Il fatto curioso è pensare ai coggiolesi che, nel Medioevo, spentolavano davanti alle loro case. E alcuni pezzi di storia sono arrivati sino ad oggi. l ritrovamento è avvenuto al Prà di Tappe stavo scavando un buco per piantare un castagno».

Altri ritrovamenti

Ma Covolo, negli anni, ha fatto altri ritrovamenti scavando sui suoi terreni. «Negli anni lavorando la terra – continua Covolo – si trova sempre qualche oggetto, anche di epoca più recente. Mi chiedevo come mai sui terrazzamenti c’erano questi ritrovamenti. La spiegazione mi era stata data, tempo fa, da uno degli ultimi contadini di Coggiola. Il fatto è che un tempo le cascine si trovavano vicino alle case. Le stoviglie rotte finivano nel letamaio e quindi i cocci si ritrovavano poi sui terreni che venivano concimati».

Interessante anche la storia della moneta ritrovata, che è in fase di pulizia e restauro. «All’inizio non si sapeva – continua Covolo – se sarebbe stato possibile recuperare la moneta. Ora mi hanno spiegato che è iniziata la fase di restauro da parte di un esperto. Il ritrovamento è avvenuto circa due anni fa a L’Ör, dove coltivo lo zafferano, quasi a bordo strada. Pulendo da erba e rovi è spuntato questo disco metallico.

L’ho lavato a casa e mi sono accorto che era una moneta antica, risalente al 200 – 300 dopo Cristo. Osservandola con attenzione, in controluce, presenta un guerriero con un braccio sollevato probabilmente con in mano una lancia, dall’altro lato invece, c’è una testa coronata e alcune lettere sul bordo. Sono contento di questi ritrovamenti che parlano della storia del territorio e del paese di Coggiola a cui sono molto legato».

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