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Valdilana ricorda Eligio: se n’è andato a soli 62 anni

Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di Mosso.

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Valdilana ricorda Eligio: se n’è andato a soli 62 anni. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di Mosso.

Valdilana ricorda Eligio: se n’è andato a soli 62 anni

Valdilana piange la scomparsa di Eligio Casaccia, morto all’età di 62 anni a seguitodi una malattia oncologica. Una notizia che ha destato profondo cordoglio nella comunità, dove Eligio era conosciuto e benvoluto.

A darne il triste annuncio sono le sorelle Renata, con il marito Franco, ed Ersilia, con il marito Adelfo, insieme ai nipoti Monia, Alessia, Davide, Silvia, Anna e Valerio, ai pronipoti e a tutti i parenti che gli hanno voluto bene. La famiglia lo ricorda con affetto e con grande riconoscenza per la vicinanza dimostrata in questi giorni da amici e conoscenti.
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Il funerale a Mosso

Le esequie si sono svolte ieri, martedì 9 dicembre, nella chiesa parrocchiale di Mosso, dove numerose persone si sono radunate per l’ultimo saluto. Al termine della funzione religiosa, il corteo ha accompagnato il feretro al cimitero del paese per la tumulazione. Nella serata precedente, lunedì 8 dicembre, era stato recitato il rosario.

La famiglia ha espresso un sentito ringraziamento a tutto il personale del reparto di oncologia dell’ospedale di Ponderano e dell’Hospice Orsa Maggiore, per le cure attente e l’umanità dimostrata nel periodo della malattia. Eligio Casaccia lascia un vuoto profondo tra i suoi cari e nella comunità di Valdilana, che in queste ore si stringe nel ricordo e nel cordoglio.

Il saluto dei coscritti

Durante la funzione religiosa, un momento particolarmente toccante è stato il ricordo letto dai suoi coscritti, che hanno voluto onorare non solo l’amico, ma il compagno di una vita intera. Un messaggio colmo di affetto e autenticità, ripercorrendo i tanti anni trascorsi insieme fin dalle scuole medie, gli incontri al bar, le serate in piazza, le cene tra amici, e quel modo semplice e genuino che Eligio aveva di condividere aneddoti e sorrisi.

I coscritti lo hanno ricordato come “un amico prima ancora che un coscritto”, capace di mantenere saldo il legame nel tempo, senza mai perdersi di vista nonostante il lavoro e le vicende della vita. Hanno sottolineato il suo carattere un po’ schivo, “forse un pochino orso, ma con una bontà interiore che pochi hanno”, e il coraggio dimostrato durante la malattia, affrontata con grande dignità e in silenzio, senza mai lamentarsi.

Nel loro saluto finale, hanno espresso la speranza che “tutte le fatiche e il dolore sopportato siano ora di conforto, quando da lassù guarderai i tuoi amici”, concludendo con un affettuoso: «Buon viaggio, grande coscritto».

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