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Andrea Medana bomber figlio d’arte: sprona la Quaronese

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Andrea Medana

Andrea Medana e il talento nel dna: il bomber quaronese ha ereditato la passione del padre Sergio.

Andrea Medana nella Quaronese

Il suo è un cognome già molto noto nel mondo del calcio valsesiano. Adesso il Medana che va di moda è Andrea, classe 1993, bomber della Quaronese, una volta era suo papà Sergio, tante partite in carriera con la maglie del Borgosesia e non solo. Medana junior, che è di Cellio e che col papà condivide anche il lavoro nell’azienda metalmeccanica di famiglia, è una garanzia se hai bisogno di uno che butti la palla in rete. «In questa stagione – conferma l’attaccante della Quaronese – ero partito con 5 gol nelle prime 4 partite. Non ho contato tutti quelli che ho fatto in carriera, penso un’ottantina. Io praticamente sono nato col pallone tra i piedi, a 5 anni già giocavo nel Borgosesia, società in cui ho militato fino alla categoria Juniores, senza mai esordire in prima squadra».

In squadra

Medana, appena uscito dal settore giovanile granata, ha fatto subito le fortune del Valduggia, salito, anche grazie alla sue reti, dalla Seconda categoria alla Promozione. Poi, a metà della stagione 2018-2019, il passaggio alla Quaronese, dove non ha perso le vecchie abitudini, per il dispiacere dei portieri avversari. «In realtà non sono proprio una prima punta – puntualizza il giocatore – , ma gioco più esterno, o da trequartista, sono mancino, piuttosto rapido e con un buon tiro». Tante le esperienze belle che Medana si è lasciato alle spalle finora: «Nel Valduggia sicuramente resteranno indimenticabili i campionati vinti che ci hanno portato fino alla Promozione. A Quarona ricordo con piacere la prima mezza stagione, anche se si è conclusa con la finale play off persa contro l’Oleggio Castello (nonostante un suo gol ndr). In questa eravamo partiti benissimo, al di là delle mie reti. Penso che la squadra sia molto attrezzata e che abbia tutto per provare a vincere il campionato. Riuscirci è un altro discorso, nel calcio bastano che vadano storte due o tre partite per rovinare una stagione».

Lo stop

Il calcio, però, in questo momento è in secondo piano di fronte alla pandemia mondiale ma anche a Medana come a tanti altri giocatori dilettanti il campo manca: «Per ciò che riguarda la mia vita da calciatore è sicuramente un momento difficile, per un periodo ci siamo allenati e abbiamo giocato, per un altro no, poi siamo ripartiti e adesso ci siamo nuovamente fermati. Ma è stato giusto farlo, perché la salute viene prima di tutto. Non siamo professionisti e continuare a giocare sarebbe stato impensabile. Io spero naturalmente di tornare in campo al più presto, magari a febbraio con una situazione sanitaria migliore di quella attuale».

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