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Boca: Alessandro è campione italiano Fispes del 1500 metri

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Fornara: «Correre, come qualsiasi altra attività sportiva, è un’ottima soluzione per buttarsi un po’ di stress alle spalle»

Il 38enne bochese Alessandro Fornara vola e conquista il campione italiano dei 1.500 metri indoor di Fispes, federazione dedicata agli sport paralimpici per persone con disabilità. Il 38enne, dipendente del Caseificio Palzola di Cavallirio e di Univer e membro del GSH Sempione 82, ha conquistato il titolo nei giorni scorsi, ai campionati italiani di Ancona.

Fornara si è appassionato alla corsa intorno ai vent’anni: «Ho iniziato con le brevi distanze – racconta – poi mi sono cimentato con quelle più lunghe e mi sono appassionato». All’attivo ha anche eventi sportivi decisamente impegnativi, come l’Ultratrail del lago d’Orta da 90 chilometri affrontata lo scorso anno: «Devo ringraziare i due ragazzi di Stresa che al 35° chilometro mi hanno preso e portato con loro alla fine» racconta ridendo. Il titolo di Ancona è arrivato inaspettato: «Non pensavo proprio di riuscire a diventare campione italiano indoor – spiega Fornara – anche perché 1.500 metri sono una distanza piuttosto breve. Alla mia età è difficile ottenere buoni risultati su distanze brevi come i 200 o i 400 metri: occorre uno sprint che avevo ormai qualche decennio fa». In ogni caso, Fornara ci mette una grande energia: si allena tre volte alla settimana, correndo tra i 10 e i 15 chilometri, e partecipa a tutte le gare podistiche del vicinato. Gioca inoltre a calcetto, a livello amatoriale. Per Fornara, lo sport è prima di tutto una via per ridurre lo stress: «Correre, come qualsiasi altra attività sportiva, è un’ottima soluzione per buttarsi un po’ di stress alle spalle – osserva – giocare a calcio, correre, giocare a pallavolo, ma anche solo una camminata di mezz’oretta possono aiutare a contrastarlo e apportare dei benefici. Per questo provo a spronare tutti i miei amici e conoscenti perché provino». Lo sport può anche essere un mezzo di socializzazione: «Andando per esempio a correre in due, ci si supporta uno con l’altro e magari si fa sì che anche qualcun altro venga a correre. È un modo anche per spronare le persone». Insomma, probabilmente non tutti hanno la stoffa per diventare campioni italiani. Ma iniziare un’attività è sempre possibile: «Alla fine non è così difficile provare a fare qualcosa, lanciarsi – osserva Fornara – penso per esempio ad Alex Zanardi o a Bebe Vio, che malgrado abbiano subito delle amputazioni sono campioni olimpionici. Che si abbiano difficoltà o meno, si può sempre mettere quel poco in più e provarci».

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