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Capitan Rizzo da Catania a Borgosesia: bella la montagna, ma mi manca il mare

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Capitan Rizzo

Capitan Rizzo: «Borgosesia è il luogo ideale dove un giovane possa giocare».

Capitan Rizzo, la nomina

Un ruolo importante conquistato da un giocatore giovane. Alessio Rizzo, lo scorso anno, in una decina di gare, ha messo in mostra le sue qualità tecniche e di leader, meritandosi la riconferma tra le fila del Borgosesia e vedendosi assegnata la fascia di capitano. «Sono molto contento di questo ruolo – dichiara Rizzo – La cosa mi gratifica molto e i miei sacrifici sono stati ripagati. Voglio dare il massimo per dimostrare a mister e società che la loro fiducia è stata ben riposta. Non è da tutti, a 22 anni, essere capitano in serie D di una squadra gloriosa come il Borgosesia».

A centrocampo

Un capitano giovane di una squadra altrettanto giovane: «Avevo indossato la fascia nella Berretti del Catania ma mai in una prima squadra. E’ una cosa che mi aiuta a migliorare e mi dà la responsabilità di essere un esempio per i miei compagni. Sono del 1998 ma qualche esperienza l’ho avuta e quindi è mio dovere aiutare i ragazzi che si affacciano per la prima volta al campionato». Sinora Rizzo ha dimostrato grande duttilità, sapendosi districare in ogni posizione del centrocampo: «Il mister mi utilizza come play basso; un ruolo che mi piace molto perché si toccano tantissimi palloni. Per mio carattere, mi metto sempre a disposizione dell’allenatore per il bene della squadra, se mi chiedesse di giocare in porta lo farei». Come maestro a Catania, Rizzo ha avuto un giocatore di qualità come Francesco Lodi: «Come caratteristiche gli assomiglio. Sono mancino anch’io e come lui batto punizioni e rigori. Lui e altri compagni mi hanno insegnato molto, consigli che cerco di mettere in pratica».

Il trasferimento

Ma quanto manca il mare a un catanese, trapiantato in Valsesia? «Il mare è sempre il mare e la mancanza della famiglia si sente. Ma devo dire che qui mi sono trovato benissimo. Borgosesia è il luogo ideale dove un giovane possa giocare, si riesce a crescere in un ambiente sano e senza pressioni. Inoltre il calcio è il mio lavoro e quindi ci sta di spostarsi da casa». Intanto il campionato ha visto i granata raccogliere 7 punti in 4 gare: «Non siamo partiti male. Da una sconfitta come quella contro la Sanremese, dobbiamo essere bravi a imparare e capire come approcciarci alle gare. Il nostro compito è quello di lavorare tanto e farci trovare pronti la domenica. Sono felice che ci sarà il ritorno del pubblico, una componente fondamentale del gioco del calcio che altrimenti è spento. Siamo inseriti in un girone equilibrato dove tutte le squadre sono ben attrezzate. Il nostro obiettivo è la salvezza e vogliamo raggiungerla quanto prima».

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