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Matteo Jacolino, per la Quaronese la garanzia con il numero 12

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Il portiere di riserva della Quaronese Matteo Jacolino è diventato titolare nelle ultime domeniche.

Quaronese, il numero 12 Matteo Jacolino è una garanzia

Nel calcio, se hai il numero 12 sulla schiena rischi di non giocare mai. Il portiere di riserva, infatti, è uno dei ruoli più ingrati, ma non per questo meno importante. Perché il dodicesimo deve sempre farsi trovare pronto in caso di infortuni o squalifiche del titolare.

In Valsesia l’emblema di questo ruolo è Matteo Jacolino, che da anni fa la riserva nella Quaronese e che da alcune domeniche, a causa dell’assenza di Vivone, è stato promosso titolare.

E con lui tra i pali, i gialloblù sono al secondo posto, dopo aver battuto domenica 28 novembre la diretta rivale Gravellona.

«Ho una grande passione e il calcio è una valvola di sfogo – commenta Jacolino – . Mi alleno con costanza e cerco di farmi trovare pronto quando il mister mi chiama. Sono felice se vedo la fiducia dell’allenatore e dei compagni».

Allenato da Egidio Capra

La sua carriera è iniziata in Valsesia, grazie anche a un incontro speciale. «Ho fatto tutta la trafila del settore giovanile nel Borgosesia, arrivando sino alla Juniores dove giocavo sotto età. Ho anche fatto due preparazioni con la prima squadra ai tempi di mister Viganò e Oliva».

«E a Borgosesia ho conosciuto Egidio Capra che ancora oggi è l’allenatore dei portieri granata. Gli devo molto e lo ringrazierò sempre: mi ha dato grande entusiasmo, è molto preparato ed è una bravissima persona. Terminata l’avventura granata sono passato al Fara, poi ho vestito le maglie di Valduggia, Sizzano e Quaronese».

Approdato a Quarona

Classe 1989, a Quarona sta vivendo una seconda giovinezza. «Mi sono sempre trovato bene in ogni squadra in cui ho giocato. A Quarona c’è un gruppo giovane, che ha fame e voglia di far bene. Io sto cercando di dare il mio contributo e anche quando rientrerà il titolare, proverò a giocarmi le mie carte».

«Quest’anno, al mio esordio contro il Romagnano ho salvato con due interventi il risultato nel primo e nel secondo tempo. Diciamo che è stato un buon inizio».

Il calcio è la passione più grande

Per un dilettante, però, il calcio è soltanto uno dei tanti impegni giornalieri. «Io sono impiegato in un’azienda alimentare – riprende Jacolino – e ovviamente il lavoro viene al primo posto. Ma amo il calcio e voglio giocare finché il fisico me lo permetterà».

«A trasmettermi la passione è stato mio padre che giocava come stopper nel Coggiola. Anch’io ero partito come difensore, poi nei Giovanissimi mancava il portiere, sono entrato tra i pali e il ruolo mi è piaciuto. Adesso oltre che nella Quaronese, gioco anche nella Valsesia 5 Cup».

Prima o poi arriverà il momento di smettere, ma Jacolino ha intenzione di restare comunque nel calcio. «Voglio continuare a giocare il più a lungo possibile – conferma –, poi mi piacerebbe fare l’allenatore dei portieri».

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