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Rally rinviato, la rabbia di tifosi, piloti e operatori turistici
Rally rinviato, la rabbia di tifosi, piloti e operatori turistici. Venerdì la notizia del rinvio dell’11° “Rally Città di Varallo e Borgosesia”.
Rally rinviato: l’annuncio
«La gara è rinviata a data da destinarsi. Seguirà comunicato stampa». Questo il laconico messaggio pubblicato sul sito internet della Psa Rally, società milanese dell’organizzatore Paolo Fortunati. All’origine del “fattaccio”, problemi di natura tecnica, che alla vigilia sembrava potessero risolversi. Così non è stato.
La delusione di piloti e tifosi
Dopo l’incredulità iniziale, sui social sono arrivate naturalmente anche le polemiche. E se i più ottimisti sono arrivati a preannunciare un “recupero” della gara tra due settimane (improbabile) o tra qualche mese, altri non le hanno mandate a dire agli organizzatori. In alcuni casi la parola d’ordine è stata “vergogna”, qualcun altro ha denunciato il fatto di aver dovuto disdire la prenotazione dell’albergo, perdendo la caparra, mentre alcuni hanno addirittura minacciato che a correre al rally valsesiano non ci verranno mai più.
Amarezza di Speed Fire Racing
Scrive Mauro Rossi, numero uno della scuderia Speed Fire Racing, su Facebook .«Siamo veramente rammaricati e costernati. Siamo amareggiati per tutti gli equipaggi iscritti, per gli addetti ai lavori e per il nostro territorio. Purtroppo Speed Fire Racing non è l’organizzatore di questo rally e malgrado la passione che ci abbiamo messo, anche noi possiamo solo prendere atto di quanto accaduto. Come presidente della scuderia ringrazio di cuore le amministrazioni comunali di Borgosesia e Varallo per il tanto impegno profuso nel tentativo di permettere il regolare svolgimento della gara, impegno mostrato ancora nella mattinata di venerdì presso gli organi di competenza a Vercelli, alla presenza di sindaci, assessori e funzionari».
«Con la speranza nel cuore che questa manifestazione rallistica da noi molto amata, e soprattutto voluta, possa essere disputata, ringrazio per l’interesse dimostrato», conclude Rossi.
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