AttualitàVarallo e alta Valsesia
A Varallo arriva il cardinale sopravvissuto a 28 anni di lavori forzati
Ernest Simoni presiederà la messa e la processione in occasione della festa dell’Incoronata.

A Varallo arriva il cardinale sopravvissuto a 28 anni di lavori forzati. Ernest Simoni presiederà la messa e la processione in occasione della festa dell’Incoronata.
A Varallo arriva il cardinale sopravvissuto a 28 anni di lavori forzati
Un ospite speciale per la festa della Madonna Incoronata, patrona di Varallo e della Valsesia. Il 9 giugno, ricorrenza della Pentecoste, la comunità varallese torna a celebrare la compatrona della città. Quest’anno però con un ospite d’eccezione: presiederà la messa solenne nella collegiata di San Gaudenzio e la successiva processione nel pomeriggio, momento di richiamo di molti fedeli, il cardinale albanese Ernest Simoni.
«La gioia di poter accogliere questo testimone della fede – commenta il prevosto don Roberto Collarini -, sopravvissuto a 28 anni di lavori forzati a Tirana».
Una vita travagliata
Il cardinale Simoni ha vissuto per ventotto anni in prigionia e ai lavori forzati sotto il regime comunista albanese. Nato a Scutari in Albania il 18 ottobre 1928, è stato ordinato sacerdote l’8 aprile 1956. Ha quindi da poco superato i 69 anni di sacerdozio. E per oltre sette anni ha guidato varie parrocchie del territorio. Un’esperienza che ne ha formato il carattere e il dinamismo pastorale, che gli permette ancora oggi, nonostante i novantasei anni, di continuare a girare l’Albania per svolgere la sua missione.
Nominato cardinale da papa Francesco
È stato nominato cardinale da Papa Francesco nel Concistoro del 19 novembre 2016. Il 21 settembre 2014 ha raccontato nella Cattedrale di Tirana, davanti al Pontefice, le violenze subite per quasi un trentennio dalla dittatura comunista: fu arrestato in Albania dalla Polizia nel 1963 e ha potuto godere di nuovo della libertà dopo lunghi anni di persecuzione durissima.
Papa Francesco si commosse e disse: «È un eroe sopravvissuto alle torture e ai lavori forzati del feroce regime comunista e ateo di Enver Hoxa, rappresenta il simbolo di chi si batte per la libertà religiosa». Per gli albanesi è un eroe civile prima ancora che religioso. La sua storia ha commosso il mondo quando è stata diffusa dopo il crollo del regime.
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