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Chef d’accezione a Rima: il risotto lo cucina il vescovo
Dal 1973 monsignor Brambilla trascorre le sue vacanze estive nei borghi dell’alta Valsesia. E ha una ricetta tutta sua.
Chef d’accezione a Rima: il risotto lo cucina il vescovo. Dal 1973 monsignor Brambilla trascorre le sue vacanze estive nei borghi dell’alta Valsesia. E ha una ricetta tutta sua.
Chef d’accezione a Rima: il risotto lo cucina il vescovo
Ha scelto ancora la “sua” Valsesia per trascorrere qualche giorno di relax. Il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla ha trascorso le vacanze in zona, prendendo parte anche ad alcuni appuntamenti. Tra questi, non è mancato all’evento del “Risotto in piazza”, organizzato dalla Pro Loco Rima nel Comune di Alto Sermenza.
Un evento che è tradizione di Rima e che quest’anno ha avuto uno chef d’eccezione: appunto il vescovo, da sempre legato al paesino dell’alta Val Sermenza. Monsignor Brambilla si sente a casa in Valsesia, qui è sempre accolto a braccia aperte sia dai residenti che dai villeggianti. Del resto, su queste montagne trascorre le vacanze dal 1973.
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Una ricetta che non è “panissa” né “paniscia”
Già in passato aveva preso parte al “Risotto in piazza”. Con una ricetta tutta sua, elaborata negli anni, e con ingredienti trasversali: né “panissa” made in Vercelli, né “paniscia” di Novara e neppure “paniccia” valsesiana. Un risotto senza confini, varietà Carnaroli, con l’aggiunta di cavoli, pomodoro, un po’ di salame, alla fine mantecato con burro e toma.
Presente anche il presidente dell’Unione montana Francesco Pietrasanta che ha incontrato anche il vescovo: «Complimenti a tutti gli organizzatori e al sindaco Roberto Luigi Sacchi. Le nostre piccole Comunità di montagna vanno rispettate, aiutate e valorizzate».
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