Unione montana Valsesia si allunga la “vita” fino al 2100

Unione montana Valsesia si allunga la “vita” fino al 2100. Il consiglio aggiorna lo statuto dell’ente: finora la data di “scadenza” era il 2030.

Unione montana Valsesia si allunga la “vita” fino al 2100

Il consiglio dell’Unione montana dei comuni della Valsesia modifica lo statuto e stabilisce che l’ente proseguirà la sua vita utile fino al 2100. In pratica, vengono “regalati” altri 70 anni.

«Si tratta di una decisione molto importante per l’Unione montana– commenta il presidente Francesco Pietrasanta -. Nell’aprile dello scorso anno avevo chiesto ai sindaci dei Comuni aderenti di allungare di 70 anni la durata della convenzione fondante dell’Unione montana, per offrire al territorio una più ampia prospettiva di progettualità. La precedente convenzione prevedeva che l’ente avesse durata fino al 31 dicembre 2030. Ora abbiamo tutti insieme effettuato una importante scelta politica, che si inserisce nel nuovo corso che vogliamo imprimere alle scelte per il territorio, dove l’unità programmatica e la progettualità a lungo termine sono considerati elementi cruciali su cui fondare il futuro della Valsesia».

Una progettualità di lungo periodo

Per statuto l’Unione Montana ha l’obiettivo di “tutela e promozione della montagna” oltre che di “migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini e fornire loro adeguati livelli di servizio”: è proprio allo scopo di centrare questi obiettivi che gli amministratori del territorio si sono espressi favorevolmente alla proposta del presidente Pietrasanta, e hanno votato l’estensione della convenzione fino al 2100.

«Il voto di del consiglio – aggiunge Pietrasanta – è il segnale che i nostri Comuni hanno la ferrea volontà di rimanere uniti davanti alle sfide del futuro: un atteggiamento necessario per imprimere una vera svolta nell’azione territoriale da parte dell’Unione montana, che ci dà la possibilità di avviare progettualità a lungo termine, che diventino volano di nuove imprese, rendendo il nostro territorio attrattivo anche per investimenti di privati in vista di un ulteriore sviluppo del tessuto economico».

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