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Varallo ricorda la strage del Levante di 30 anni fa. LE FOTO
Un’iniziativa con l’istituto D’Adda, consegnate le borse di studio dedicate a Laura Camaschella.
Varallo ricorda la strage del Levante di 30 anni fa. Un’iniziativa con l’istituto D’Adda, consegnate le borse di studio dedicate a Laura Camaschella.
Varallo ricorda la strage del Levante di 30 anni fa.
Trent’anni sono trascorsi dalla tragedia che sconvolse Varallo nel 1994, a seguito della frana del Levante che causò quattordici vittime, ma la città non ha dimenticato. Ieri, mercoledì 6 novembre, in occasione del trentesimo anniversario, il Comune, in collaborazione con l’istituto superiore D’Adda, ha organizzato un momento speciale di commemorazione. Nell’aula conferenze della scuola è stato presentato il podcast curato dalle studentesse della classe quinta del liceo classico sugli eventi di quei giorni. Si intitola “Un banco vuoto… da vita a maceria” ed è stato realizzato nei primi mesi del 2024 consultando in biblioteca i giornali locali, e completato con interviste ai testimoni.
Tra questi Laura Maggiora, insegnante dell’istituto, che tuttora abita proprio di fronte al luogo dove cadde la frana. Ci si è concentrati nel finale sulla figura di Laura Camaschella, studentessa del liceo vlassico, rievocata attraverso le testimonianze di Elisa Vergerio e Anna Astori, compagne di scuola e amiche. Nell’ultima immagine si riprendeva l’ingresso dell’aula intitolata a Laura: una nota di speranza nel futuro rappresentato dai giovani studenti.
Stella, cugina di Laura, a nome della famiglia Camaschella, ha consegnato le due borse di studio intitolate alla studentessa scomparsa, ad Agata Sagliaschi e Lavinia Selene, diplomate con il massimo dei voti e la lode, che ora proseguono gli studi, l’una frequentando a Torino il corso universitario di comunicazione interculturale, l’altra a Biella il corso per assistente sociale.
La cerimonia in Collegiata
Successivamente in Collegiata, il prevosto di Varallo, don Roberto Collarini, ha celebrato una messa in memoria delle vittime della frana, scandendo nell’omelia tutti i nomi e le età, ricordando anche i familiari ed invitando alla speranza e alla fiducia. Pierangelo Pitto, che era sindaco nel 1994, ha citato le vittime con emozione, sottolineando con forza la presenza dello Stato in quei giorni difficili, con il ministro dell’Interno Maroni e il prefetto Marino, e la grande solidarietà delle persone. Al termine una studentessa del liceo classico ha recitato un sonetto di Francesco Petrarca a Laura, tanto amato da Laura Camaschella, che era fidanzata con un giovane vigile del fuoco proprio di nome Francesco.
La benedizione del cippo
Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili e militari: sindaco Pietro Bondetti, vice sindaco Eraldo Botta, assessore alla cultura Enrica Poletti, prefetto Lucio Parente, questore Giuseppina Suma, vice presidente dell’Unione montana Alberto Daffara, assessore alla cultura dell’Unione montana Attilio Ferla, direttore IstorBiVe Enrico Pagano, rappresentanti di vigili del fuoco, polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, polizia Municipale, gruppo alpini Varallo, bersaglieri, Soccorso alpino, Protezione civile, docenti e studenti dell’istituto D’Adda. E anche molti varallesi, che al termine della funzione, in corteo si sono recati sul luogo della frana per deporre una corona di fiori, benedetta da don Roberto, sul cippo che ricorda le quattordici vittime.
Il sindaco nel suo discorso si è interrogato su quale destino avrebbero avuto tutti quei giovani, a partire da Laura Camaschella, la madre Angela Petterino, maestra di puncetto e autrice di un apprezzato manuale e tutti gli altri, impiegati, insegnanti, pensionati, le due ragazze che erano a Varallo per caso, l’una venuta a trovare la sorella e il marito, l’altra il fidanzato.
«Ritrovarci ogni anno non è un semplice atto dovuto, ma l’attestazione della volontà di testimoniare e di prodigarsi affinché simili tragedie non succedano più, cercando di porre in atto tutte le azioni per prevenire il verificarsi di frane o smottamenti, monitorando le acque e i movimenti della terra, attivando una politica ambientale che sia rispettosa del territorio, priorità rispetto agli interessi economici».
Il prefetto ha concluso la commemorazione lodando l’amministrazione varallese e la scuola che mantengono vivo il ricordo sottolineando l’impegno quotidiano per prevenire simili tragedie.
Piera Mazzone
La premiazione dell’ex sindaco
Ieri ad Alba al teatro civico, in occasione dei 30 anni della alluvione che nel 1994 aveva colpito tutto il Piemonte, la Regione ha voluto premiare numerose persone che ebbero parte significativa in quei giorni terribili. Tra questi, anche Pierangelo Pitto per l’impegno nella ricostruzione.
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