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Addio Carlo Bellini, la montagna perde un amico

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Addio Carlo Bellini, la montagna perde un amico. Il Covid si è portato via il quaronese.

Addio Carlo Bellini

Faceva parte del gruppo Aib, era tra i volontari di “Viaggio sereno” ed era attivo all’interno della commissione “Montagna antica montagna da salvare” del Cai varallese. E’ morto a 76 anni. Ieri, giovedì 22 aprile, alle 15 è stato celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale. Lascia la moglie Maria Rita e i figli.

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Ricordi

«Era una bella persona – racconta padre Matteo Borroni – con un carattere socievole. L’avevo conosciuto nell’Aib durante i pranzi che venivano organizzati. Sapeva farsi voler bene». Colpito dal lutto anche il sindaco Francesco Pietrasanta: «Quarona subisce un’altra perdita importante. Persona di grande cuore, sempre disponibile nell’aiutare gli altri e propagatore di allegria e ottimismo». E anche dal Cai arriva un ricordo per il suo impegno a favore della montagna.

Passione montagna

Silvano Pitto, segretario della commissione “Montagna antica montagna da salvare” scrive: «Anche il Covid ha voluto infierire colpendo la commissione Montagna antica Montagna da salvare, privandoci nuovamente di un altro grande amico, da molti anni attivo collaboratore. Dopo la prematura scomparsa di Piero Bertona abbiamo tristemente salutato per sempre anche Ivo Festa, Gioachino Topini, Pierangelo Carrara, Gianni Galli e ora Carlo Bellini. Da qualche tempo eravamo in trepidazione per le sue condizioni di salute, ma prevaleva in noi la speranza che potesse ristabilirsi, speranza purtroppo rivelatasi vana. Mancherà enormemente alla sua famiglia, ma anche noi constateremo inevitabilmente un vuoto fisico e affettivo perché Carlo (se non aveva impegni con l’Aib) era con noi sui monti dove si effettuavano i sopralluoghi, si eseguivano i restauri conservativi di manufatti civili e religiosi e dove ci accompagnavano le sue tipiche espressioni che rivelavano in fondo la soddisfazione per il lavoro fatto: “Così l’ho sognato e così l’ho realizzato”. Non mancava nemmeno agli altri appuntamenti annuali della Giornata dell’Arte, della presentazione del poster-arte, del premio al Fabbriciere di montagna. Era tra quelli del gruppo che con maggior frequenza faceva visita a Gianni Galli durante il periodo della malattia e a distanza di pochissimo tempo purtroppo è andato a fargli compagnia seguendolo nel grande “passo avanti”. Concediamo ad entrambi il diritto di qualche “battuta” su di noi con la clausola di darci benevolmente ancora una mano perché possiamo proseguire nei programmi, anche se in numero ridotto».

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