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Aperitivo no Green pass a Gattinara: “Ecco perché protestiamo”

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Aperitivo no Green pass a Gattinara: “Ecco perché protestiamo”. Nei giorni scorsi è stato organizzato un aperitivo che ha aggregato persone contrarie a una misura che ormai anche molti esperti considerano di nessun valore sanitario.

Aperitivo

Una settantina di persone, provenienti da un po’ tutta la Valsesia e dal circondario, si è ritrovata nella città del vino per condividere pacificamente la protesta e per diffonderne le motivazioni. E’ #fuoridailocali l’hashtag utilizzato dagli organizzatori non solo per dissentire ma anche per illustrare a tutti, e in particolare agli operatori economici, gli effetti dannosi della normativa.

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«Ci ritroviamo all’esterno dei locali, portando qualcosa da bere e da mangiare, per condividerlo con chi si aggrega – dicono gli organizzatori dell’iniziativa –. Il nostro intento è anche quello di informare i titolari di esercizi commerciali che non vendono generi di prima necessità alcune loro prerogative. Secondo quanto riportato sul sito del Governo infatti non devono necessariamente effettuare i controlli sul possesso del Green pass all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente tra la clientela. Ricordiamo che per effettuare i controlli sui Green pass, basato su dati sanitari, quindi sensibili, occorre essere in possesso di precisi requisiti, tra i quali l’attestato di “responsabili del trattamento dati”. Diversamente si potrebbe incorrere in segnalazioni al Garante della privacy. Purtroppo, lasciando fuori tutti coloro che non posseggono il certificato verde, i titolari di attività commerciali stanno percorrendo una strada che può portarli a perdite economiche ingenti, se non alla chiusura della propria attività».

I lavoratori sospesi

Un altro grosso problema è ovviamente il divieto di accesso ai luoghi di lavoro a coloro che, avendo spento 50 candeline, sono privi del “super certificato” (conseguibile solo dopo il ciclo vaccinale o dopo guarigione, e comunque a scadenza). Tra coloro che si ritrovano in piazza per protestare ci sono diversi ultracinquantenni, perfettamente in grado di lavorare e magari pure bravi nelle loro mansioni. Ma che, se non si sottopongono alla terapia stabilita, di fatto vengono privati di ogni forma di sostentamento. Un obbligo, quello vaccinale, che oltre agli over 50, tocca anche gli operatori sanitari, i dipendenti scolastici e le forze dell’ordine. A Quarona gli unici due agenti di polizia municipale si sono sospesi per evitare di sottostare ad quello che è sentito come un ricatto. «Lavoro come magazziniere in un’azienda e, dalla metà del mese, sono a casa – spiega un over 50 presente a Gattinara –. Vivo da solo e ho un po’ di autonomia, ma non so per quanto tempo potrò andare avanti senza lavorare». Per questo motivo i gruppi social si stanno attivando per sostenere le persone che necessiteranno di aiuto, mettendo a disposizione generi alimentari, e tentando di organizzarsi anche per offrire sostegno economico.

«Una violazione dei diritti umani»

«Il vero problema è quello di non poter scegliere – afferma Marzio Garino –. Io sono architetto e ho potuto decidere di non vaccinarmi, ma a chi lavora come dipendente è stato puntato un coltello alla gola, non è stata data una via d’uscita e questo è inaccettabile». E anche tra i più giovani il Green pass sta creando problemi. «Già con i contagi abbiamo assistito a scene incredibili e, adesso che si sta cominciando a parlare di gite scolastiche, è ancora peggio – afferma Monja Demartini, una mamma di Roasio, con tre figlie –. In prima media i ragazzini che compiranno i 12 anni prima della data prevista per la gita, senza super Green pass non potranno parteciparvi, mentre chi al momento dell’uscita scolastica avrà ancora 11 anni potrà farlo. La scuola dovrebbe insegnare ad evitare ogni tipo di discriminazione, non applicarla».

Dalle parole ai fatti

C’è anche chi, oltre a partecipare ai raduni  ha deciso di divulgare il proprio intento. «Di recente ho deciso di pubblicare dei video su alcuni canali social per sensibilizzare le persone sulla scelta di vaccinarsi o meno – afferma la romagnanese Paola Fara -. Non faccio certo divulgazione scientifica, sia chiaro, perché non è il mio campo, ma invito tutti a informarsi bene prima di fare le proprie scelte». Nella sua lettera Paola Fara elenca siti nazionali e internazionali, testate indipendenti, canali Telegram su cui raccogliere informazioni.

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7 Commenti

1 Commento

  1. Giacomo Meina

    3 Marzo 2022 at 11:44

    Proseguono le dimostrazioni di ignoranti come questi. Povera Italia.

    • Claudio

      3 Marzo 2022 at 15:47

      Perchè ignoranti, scusa? Ognuno la vede “a proprio modo”, no?
      Ma non ti sei mai posto una “logica domanda”?
      Ossia: e se “l’ignorante” fossi tu?

    • Paola

      3 Marzo 2022 at 16:12

      Buongiorno Giacomo, è veramente poco rispettoso dare dell’ignorante a persone che hanno deciso di mettersi in campo per difendere le libertà di scelta di tutti, anche le sue. Mi permetto anche di esprimere dissenso al suo commento a nome di tutte quelle persone, e ne conosco parecchie, che hanno danni irreversibili dati da questo siero e confermati dai centri medici ai quali si sono rivolti. Basta avere il coraggio di andare a visitare siti o gruppi Telegram come quello del Comitato ascoltami. Visto che le tante testimonianze sono di italiani, quindi vicini a noi, forse potrebbero portare a fare un pensiero più complesso.

      • Giacomo Meina

        3 Marzo 2022 at 17:18

        Lo sa che per le vaccate che ha scritto potrebbe essere denunciata. “danni irreversibili” dati da questo siero è la stronzata più colossale che abbia mai letto. E persino questi “centri medici” di cui parla andrebbero denunciati. Ma ad andare bene si tratterà di centri massaggi cinesi. La mia libertà sta nel desiderare che la smettiate con questa farsa, lei e le “tante” persone che conosce. Io le posso assicurare che siamo molti di più noi che non rompiamo le palle al prossimo, siamo vaccinati e in possesso di greenpass e siamo fieri di entrambe le cose. La “violazione dei diritti umani” è il dover continuare a sopportare le vostre lagne.

        • LUISELLA BIDESE

          3 Marzo 2022 at 20:20

          Fiero di essere schiavo di un siero per avere il permesso di fare ciò che prima facevi normalmente? Complimentoni

    • LUISELLA BIDESE

      3 Marzo 2022 at 20:23

      Senti chi parla di ignoranza

  2. paolino

    4 Marzo 2022 at 12:50

    @Paola, in riferimento ad un estratto del suo commento “è veramente poco rispettoso dare dell’ignorante a persone che hanno deciso di mettersi in campo per difendere le libertà di scelta di tutti”: vorrei solo ricordarle che c’è chi ha fatto di molto di più di voi, vaccinandosi! Noi, vaccinati, non lo abbiamo fatto facendo salti di gioia, sia chiaro! Si chiama senso civico, senso di responsabilità, per il bene comune, anche il vostro (purtroppo). Quello che voi non avete mai avuto e perserverate nonostante tutto a non farvi venire, nemmeno con la forza. Oltretutto buona parte di voi ha occupato posti in Terapia intensiva a scapito di gente bisognosa e vaccinata. Abbiate almeno la decenza di non parlare più di dati, siti e telegram, siete ridicoli

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