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Appello di bar, ristoranti e pizzerie: aiutateci a ripartire | VIDEO

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Appello di bar, ristoranti e pizzerie: fateci ripartire. Iniziativa di Fipe e Ascom della provincia di Vercelli: i titolari chiedono misure sostenibili e tempi veloci.

Appello di bar, ristoranti e pizzerie: fateci ripartire

L’altra mattina i rappresentanti vercellesi della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi con il presidente Ascom Tony Bisceglia si sono recati dal prefetto di Vercelli, in quanto rappresentante del Governo, per sottoporre tutte le misure che secondo la principale organizzazione degli esercenti di ristorazione e somministrazione sono necessarie per garantire una ripartenza accettabile. Ora come ora non ci sono tutte tali condizioni. Una delle proposte è valutare una riapertura di bar e ristoranti dal 18 maggio e non dall’1 giugno. Ma poi servono aiuti e attenzioni: per esempio, nulla si è ancora visto per la Cassa Integrazione dei dipendenti. Qui sotto il video integrale (realizzato dai colleghi di Prima Vercelli) della conferenza stampa improvvisata per strada davanti al palazzo del governo.

Le richieste delle organizzazioni

Il manifesto comprende i seguenti punti

  • Riaprire presto in sicurezza , con protocolli chiari,  attuabili e sostenibili.
  • Subito contributi a fondo perduto per la ripartenza
  • Rinegoziare debiti bancari con nuovo credito
  • Sospensione e moratoria bollette e affitti
  • Pagamento e rifinanziamento cassa integrazione per  i dipendenti
  • Cancellazione dell’imposizione fiscale per il 2020
  • Stop alle imposte locali e dehors più grandi.

L’ultima richiesta riguarda i Comuni ed è già da qualche tempo che viene portata avanti.

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“Senza aiuto non ce la facciamo”

Nei vari interventi effettuati nel corso del sit-in prima di salire dal Prefetto i rappresentanti dei pubblici esercizi hanno espresso tutte le loro problematiche. Senza un aiuto concreto e norme più sensate di quelle in vista si rischia il tracollo di tutto il settore che è il più colpito da questa crisi, infatti mente non si può fare a meno di biancheria, vestiti, scarpe e di svariati altri prodotti, la gente non tornerà di suo tanto presto a farsi la classica pizza settimanale o la cena con gli amici al ristorante. Jose Saggia ha anche sottolineato come tutta la categoria in questi giorni è stata vicina al personale dell’ospedale, portando pasti e consumazioni spontaneamente a chi è in prima linea e facendo sentire loro la vicinanza della città.

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