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Auser Valsessera: 120 chilometri al giorno nell’anno del Covid

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Auser Valsessera al servizio degli altri anche nel 2020: numerose le attività del sodalizio durante la pandemia.

Auser Valsessera, i servizi

Non solo non si sono fermati, ma hanno contribuito a diverse attività per fronteggiare la pandemia. Il 2020 è stato un anno intenso per l’Auser Valsessera. Nonostante la pandemia, ha percorso circa 43mila chilometri (pari a una media di quasi 120 chilometri al giorno, tutti i giorni), per un totale di 1475 ore. Di questi, 3133 chilometri sono stati effettuati per servizi legati al Covid con 253 ore messe a disposizione per consegnare farmaci e fare la spesa.

«Dobbiamo dire – commenta il presidente Paolo Chioso – che, nel bene e nel male, non siamo mai stati fermi. Sono stati davvero dei mesi intensi, soprattutto durante il lockdown della scorsa primavera. Ci siamo messi a disposizione e abbiamo consegnato a domicilio i farmaci e la spesa. E abbiamo collaborato, assieme ad altri, alla consegna delle mascherine alla popolazione. In questo modo abbiamo evitato che le persone anziane uscissero, visto che non avevano la possibilità di disporre di qualcuno che lo facesse al posto loro. In genere si andava tutti i giorni al mattino a fare la spesa e al pomeriggio a consegnare i farmaci».

I trasporti sociali

Ma la principale attività dei volontari è legata ai trasporti sociali per consentire ad anziani, disabili e minori di avere accesso alle cure mediche. Lo scorso anno si sono registrati numeri significativi per un servizio utile, che evidenzia l’impegno dei volontari e l’importanza che questa associazione riveste per il territorio anche dal punto di vista umano.

«Appena si sono attenuate le restrizioni – continua Chioso – abbiamo ripreso i trasporti in sicurezza. Le auto a nostra disposizione sono infatti dotate di divisori in plexiglass, cerchiamo di tutelarci e di tutelare gli altri. Dopo ogni viaggio effettuiamo le sanificazioni e indossiamo sempre i dispositivi di protezione. Dal marzo scorso i servizi di trasporto verso i centri ospedalieri per visite e terapie gestiti dall’Unione montana Valsesia sono stati fermati. E per ora non sono ripresi. Sono state numerose le persone che si sono rivolte a noi, e in molti casi abbiamo dovuto accompagnare gli utenti a visite in strutture ospedaliere al di fuori della nostra zona. Ci siamo recati a Genova, a Cuneo, nel Milanese, a Monza, Novara. Sono stati tragitti più lunghi e per questo abbiamo percorso tanti chilometri. Il più delle volte entriamo negli ospedali perché le persone che accompagniamo sono anziane e hanno bisogno di supporto. Non voglio essere polemico ma, in questo caso, credo sia giusto dare la possibilità a noi volontari che effettuiamo il trasporto di poter usufruire del vaccino così da avere una tutela in più…»

Gli altri progetti

Ma l’Auser Valsessera solitamente non si dedica solo ai trasporti sociali, negli anni l’associazione è stata impegnata nella raccolta di fondi per diversi progetti dai terremotati alle situazioni difficili sul territorio.

«Purtroppo – conclude Chioso – gli altri progetti non hanno potuto essere messi in campo. C’era il progetto “Pony della solidarietà” che coinvolgeva i giovani delle superiori che andavano in aiuto scolastico ai ragazzi delle elementari di Pray e delle medie di Crevacuore. E non solo questo. Ora continueremo con i trasporti, sperando presto di poterle mettere in pratica».

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