Azienda dolciaria “salva” i biscotti tipici di Crevacuore

I canestrelli di Crevacuore entrano a fare parte dell’azienda dolciaria biellese “De Mori” e ora si punta a esportare i biscotti tipici del paese.

Salvi i biscotti tradizionali di Crevacuore

L’arrivo di una azienda che distribuisce prodotti dolciari a livello nazionale segna una svolta per il prodotto tipico di Crevacuore. «Dopo 11 anni di attività, il nostro laboratorio passa definitivamente il testimone a Simone De Mori, azienda leader nel settore dolciario di alta qualità biellese – spiega Alberto Ceretti, fondatore con Corrado Garlanda dell’Antico Canestrello srl –. I canestrelli spiccano definitivamente il volo, grazie alla capillare distribuzione della nuova proprietà».

E pensare che appena un anno fa la tradizione rischiava di perdersi. Il laboratorio, infatti, gestito da un artigiano pasticcere arrivato dalla Lombardia era stato chiuso a causa delle ripercussioni del Covid. I vari Dpcm avevano di fatto bloccato quasi tutte le attività e così il progetto dell’imprenditore si era arenato.

Una ricetta ricca di storia e tradizione

«Sono convinto che la specialità Crevacuore potrà arrivare davvero lontano – afferma Ceretti –. I canestrelli manterranno la stessa qualità e il loro sapore inconfondibile. Potranno essere gustati da chi ancora non li conosce e porteranno con loro anche l’antica storia del nostro borgo medioevale». Il canestrello aveva anche avuto il riconoscimento De.co. (denominazione comunale) proprio per tutelare l’antica ricetta tramandata nelle famiglie del pese.

Una ricetta lunga, laboriosa e antica ha portato fino ai giorni nostri il gusto dello stesso biscotto che in epoca medievale deliziava i frequentatori del “pra d’la ferra”, posto oltre le mura del Castello di Crevacuore, per poi conquistare i palati di nobili e cortigiani del tempo. Un legame che mantiene vivo il sapore della tradizione dell’originario marchesato biellese.

I canestrelli nacquero proprio all’interno delle mura del castello di Crevacuore; e la prima ricetta, scritta nel dialetto dell’epoca, si attesta in un atto del Castro datato 1633. La lavorazione dei biscotti è stata da sempre tramandata di famiglia in famiglia, finché una decina di anni fa divenne una vera e propria produzione artigianale.

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