Attualità
Beffa contributi alluvionali: imprenditrice di Grignasco scrive a Cirio
Ceramica Più ha già dovuto presentare quattro perizie senza avere riscontri concreti. E ora cambiano le regole
Beffa contributi alluvionali: imprenditrice di Grignasco scrive a Cirio. Era l’ottobre del 2020 quando una ondata di acqua e fango devastò l’area industriale D1. Tra le attività colpite c’era la Ceramica Più. La Regione promise aiuti per la ripartenza, ma i contributi non sono ancora arrivati.
Beffa contributi alluvionali mai arrivati
Ora la titolare Antonietta Melacarne davanti all’ennesima richiesta di documenti da parte degli uffici regionali di documenti non ci ha visto più. Ha deciso di scrivere al presidente della Regione Alberto Cirio, all’assessore Marco Gabusi e al capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio per esprimere tutto il rammarico di fronte a questi continui rinvii.
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«Il tempo passa – spiega Antonietta Melacane -. Noi ci siamo rimboccati le maniche e siamo ripartiti. Ma contributi dalla Regione non ne abbiamo mai ricevuti. Abbiamo fatto i lavori più urgenti per poter riprendere a lavorare, abbiamo dovuto investire soldi per non far perdere ai clienti gli ordini che avevamo in magazzino e sono andati distrutti. Ma speravamo di avere i soldi dalla Regione per sistemare la restante parte dell’azienda».
Lo sfogo nella lettera
Quando qualche giorno fa è arrivata l’ennesima mail dagli uffici regionali dove si chiedevano altri documenti, ha deciso di rivolgersi alla Regione.
«Veramente avete il coraggio dopo quattro perizie depositate, dopo aver visto con i vostri occhi, dopo aver pianto con noi e per noi? Davvero ci chiedete ancora integrazioni? Sul serio dopo due anni e quattro mesi ci date ancora le disposizioni per l’attivazione dell’istruttoria? Veramente avete l’ardire di chiamarle ancora “prime misure economiche di immediato sostegno”? Sono stati così immediate queste misure che qualcuno ha anche chiuso. Qualcuno invece come me sta ancora aspettando questi aiuti per fare i lavori che con le sole proprie forze non è riuscito a fare».
Rimborsare le spese sostenute
Nell’ultima lettera ricevuta la Regione spiega che rimborserà solo le spese già sostenute e dimostrabili. «Se fosse stato detto prima – riprende la lettera dell’imprenditrice indirizzata ai vertici della Regione – avremmo potuto provare a chiedere un finanziamento per affrontare tutte le spese necessarie, sempre che ce lo avrebbero concesso. Almeno però avremmo apprezzato che le regole del gioco fossero chiare, invece no. Ogni volta una richiesta nuova, un documento da produrre, un nuovo criterio di valutazione. Sembra che si cerchi il modo di portare le persone a stancarsi e mollare».
E riprende: «Sicuramente avrete le vostre motivazioni, ma ci tengo a dire che se questo è il sistema con cui il nostro Stato pensa di aiutare le imprese, allora nutro seri dubbi che la nostra Italia possa resistere ancora per molto. Se riuscite a guardarvi allo specchio e sentirvi la coscienza a posto, allora sono io la persona sbagliata nel posto sbagliato. Forse avrei dovuto lasciare perdere a subito, ma quando il presidente Alberto Cirio in persona mi ha abbracciata e, per incoraggiarmi in quel momento di disperazione, mi ha detto “noi vi aiuteremo, perché le aziende come la vostra sono il nostro orgoglio”, io ci ho creduto, anzi lo devo ringraziare perché mi ha dato una speranza a cui aggrapparmi».
La burocrazia lenta
Purtroppo però gli aiuti non sono arrivati. «La burocrazia, ma anche i modi degli addetti negli uffici con cui abbiamo dovuto relazionarci, e la superficialità, mi hanno aperto gli occhi su come vanno davvero le cose. Non posso fare altro che prenderne atto. Portarci all’esasperazione e a mollare tutto perché la situazione diventa troppo pesante, non pensate che porterebbe anche alla vostra auto-distruzione? Io ci penso, ma ringrazio tutti i giorni perché non ho perso la lucidità mentale e perché ho avuto la forza, grazie alle persone che ho vicino, di reagire e ricominciare»
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Cinzia
23 Febbraio 2023 at 18:05
Signora Antonietta, persone come lei meritano tutta la mia stima! Una bellissima lettera che dovrebbe far riflettere questi nostri amministratori e politici, sempre che abbiamo una coscienza, sulle false promesse che riescono a fare e a dire con tanta faccia tosta!!! Perché poi a loro, in fondo ,di come si sono trovate le persone, di fronte ad avvenimenti così tragici, non gliene frega niente! Però ti hanno stretto la mano e ti hanno abbracciato… e magari la foto è finita sul giornale … una vergogna !!!