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Blocco Operatorio, l’ASLBI amplia l’attività per il recupero degli interventi chirurgici

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Blocco Operatorio, l’ASLBI amplia l’attività per il recupero degli interventi chirurgici.

Blocco operatorio

Per effettuare gli interventi chirurgici in arretrato e smaltire le liste d’attesa delle prestazioni, causate dalle restrizioni per l’emergenza Covid nel periodo compreso tra il settembre 2020 e il marzo 2021, l’ASLBI sta attuando il piano operativo regionale per il recupero delle liste d’attesa. Si tratta di un percorso che prevede orari aggiuntivi per il Blocco Operatorio dell’Ospedale, con l’estensione delle attività sia lungo la settimana che nelle giornate del sabato, in aggiunta alle sedute ordinarie tornate ormai a un regime di lavoro sovrapponibile a quello precedente la pandemia. Oltre alle 50 sedute ordinarie settimanali nelle giornate feriali, si aggiungono le quattro previste dal piano: una il lunedì, una il mercoledì e due il sabato. Ogni seduta giornaliera equivale a uno slot orario di 6 ore, comprendente un determinato numero di interventi per ciascuna specialità a seconda delle esigenze. Le sedute del piano programmate dallo scorso settembre al prossimo 31 dicembre sono 48. Entro la fine dell’anno, i pazienti operati in quest’ambito saranno quindi circa 200. Al momento, le specialità chirurgiche coinvolte dal piano nel Blocco Operatorio sono: Chirurgia Generale;  Chirurgia Vascolare ed Endovascolare  Urologia; Ortopedia tradizionale e protesica.

Si tratta di interventi di carattere programmabile e non urgenti, tra cui ernie inguinali, varici degli arti inferiori, alluce valgo e varicocele. In affiancamento ai medici chirurghi, il personale della Direzione Professioni Sanitarie coinvolto nella parte chirurgica del piano riguarda infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici sanitari di radiologia medica. I professionisti vi aderiscono su base volontaria con remunerazione aggiuntiva calcolata su base oraria. Il piano è attuato secondo il programma regionale per il recupero delle liste d’attesa e delle prestazioni sospese a causa della pandemia, con l’incremento dell’offerta all’utenza per visite, esami e interventi chirurgici parallelamente all’attività ordinaria.

In questo contesto non sono previste prestazioni di carattere oncologico, in quanto i pazienti con neoformazioni tumorali maligne o con gravi patologie, come per esempio aneurismi dell’aorta, sono stati operati anche in periodo di emergenza per la pandemia. L’attività sulle classi di priorità Urgente e Breve infatti è sempre stata garantita.

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