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Borgosesia ha salutato Nadia Moscatelli, figlia di “Cino” e prima donna assessore: le foto

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Borgosesia ha salutato Nadia Moscatelli, figlia del comandante Cino: è stata una delle prime donne a ricoprire la carica di assessore in città.

Borgosesia ha salutato Nadia

Tanti i cittadini e le associazioni che hanno voluto essere presenti per tributare l’ultimo saluto a Nadia Moscatelli, morta a 79 anni in seguito a un malattia. Numerose le persone che hanno voluto portare un saluto e le condoglianze alla famiglia colpita dal dolore.
In questi giorni di dolore sono stati davvero tanti i messaggi di solidarietà arrivati alla famiglia di Nadia Moscatelli, sia da parecchie associazioni di tutta la Valsesia, ma anche da chi l’ha conosciuta come persona, maestra ed ex presidente dell’Associazione diabetici.

I ricordi

La sua figura è stata ricordata con ammirazione durante le esequie celebrato lunedì pomeriggio nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Borgosesia.
«Nadia – la ricorda il presidente della sezione Anpi di Borgosesia Alessandro Orsi – è sempre stata iscritta all’Anpi seguendo gli ideali della Resistenza che le erano stati trasmessi dal padre. Era una donna dal carattere forte». Una persona che era stata attiva anche a livello politico.

L’assessorato

Non a caso nel 1975 lei e Marisa Gardoni, moglie di Orsi, erano state le prime donne assessore in Comune a Borgosesia. All’epoca sindaco era Romano Beretta. «Posso dire che hanno dato un apporto importante alla città – riprende Alessandro Orsi -. Era assessore ai lavori pubblici. Ricordo per esempio il progetto del parco Magni passato al Comune, sempre in quegli anni arrivò la spinta per poter il liceo scientifico e l’Itis in città e non dimentichiamo neppure le case della Manifattura ristrutturate».

L’associazione diabetici

Perse il marito Augusto quando le bimbe erano piccole. «Da lì in poi uscì un po’ dalla politica – riprende Orsi – pur rimanendo legata ai suoi ideali e iscritta sempre all’Anpi».
Si impegnò anche nel sociale. Nadia Moscatelli con Piera Travostino, mamma di Orsi, diedero vita l’associazione diabetici della Valsesia. «Nadia ne fu presidente – prosegue il ricordo di Orsi -. Organizzarono già all’epoca diverse conferenze e con l’istituto alberghiero di Varallo di cui ero preside si diede vita a un progetto che portò al primo libro con ricette per diabetici, si intitolava infatti “Curare il diabete a tavola”.

Il lavoro

Oltre all’impegno politico per Nadia Moscatelli c’era anche quello professionale a scuola. E’ stata infatti maestra elementare tra gli anni Settanta e Ottanta, una insegnante che molti hanno apprezzato. Dal 1983 era stata maestra alla scuola di Cancino a Borgosesia, all’epoca c’era una sola maestra che si occupava dell’intera classe «Era una insegnante dolce e comprensiva – spiega Orsi -, tra i suoi allievi più illustri c’è anche lo scrittore Giacomo Verri».

Ideali di libertà

Insomma Nadia Moscatelli non è stata solo la figlia del grande comandante “Cino” Moscatelli, simbolo della Resistenza in Valsesia e non solo, ma una persona che ha saputo farsi strada da sola. In una intervista di qualche anno fa Nadia Moscatelli ricordava così il rapporto con il padre: «Potevo discutere di qualsiasi cosa anche senza essere della stessa opinione, mi voleva libera… Aveva combattuto tanto per la libertà». E proprio gli ideali di libertà l’hanno sempre animata nella sua vita e nel suo impegno politico.

La famiglia

«Ha avuto anche la fortuna – conclude Orsi – di avere accanto a sè una persona come Rino Cereda che l’ha assistita con amore in questi anni di malattia».
E assieme al marito lascia le figlie Sonia e Tania, l’adorata nipote Margherita, oltre alla sorella Carla.

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