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Borgosesia ricorda Giovanni Labarbuta del sindacato pensionati
Borgosesia ricorda Giovanni Labarbuta del sindacato pensionati. Il funzionario Spi Cgil morto a 72 anni. “Ha affrontato il suo destino con determinazione, coraggio e un po’ di fatalismo come era nel suo carattere”.
Borgosesia ricorda Giovanni Labarbuta del sindacato pensionati
E’ stato celebrato nella mattinata di ieri, mercoledì 24 giugno, il funerale di Giovanni Labarbuta, funzionario sindacale e negli ultimi anni nella segreteria valsesiana dello Spi, il sindacato dei pensionati Cgil. Aveva 72 anni. Lascia la moglie Anna, i figli Teresa Katia e Ivan, i fratelli Giuseppe e Paolo.
Il ricordo di Giovanni Beccaro
A tracciare un ricordo di Labarbuta è Giovanni Beccaro, di Spi Cgil Vercelli Valsesia. «Giovanni Labarbuta ci ha lasciati a soli 72 anni, dopo una lunga serie di malattie che negli ultimi tempi lo hanno ripetutamente colpito. Nonostante le difficoltà e la salute sempre più compromessa, ha affrontato il suo destino con determinazione, coraggio e un po’ di fatalismo come era nel suo carattere: schietto, forte, determinato e sempre ottimista.
Giovanni e io, amici e compagni ormai da una vita, ci siamo conosciuti nel lontano 1976, lui autista e delegato sindacale dei Cantieri Lauro, io novello apprendista nel sindacato tessile della Cgil valsesiana».
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L’impegno per i lavoratori edili
«Nel corso degli anni diventò poi anche un funzionario sindacale a tempo pieno per la categoria e seguì con particolare attenzione sia le piccole imprese che le aziende artigiane, in un settore, quello edile, tutt’altro che facile e assai faticoso (quante assemblee sindacali fatte alle 6 di mattina prima che i lavoratori partissero per i cantieri). Andammo in pensione insieme nel 2002, utilizzando la pensione di “anzianità” che vigeva allora prima delle riforme dell’ultimo decennio, ed entrambi continuammo a dare il nostro contributo alla nostra Cgil».
Nel sindacato pensionati
«Giovanni entrò nello Spi, sindacato dei pensionati, e fu membro per molti anni della segreteria della Lega Valsesia e ancora oggi era un attivista che si impegnava nelle varie sedi della Valsesia ad aiutare i pensionati a risolvere i loro problemi. Fra l’altro, cosa non scontata per chi come lui aveva iniziato a lavorare molto presto (cominciò come emigrante in Germania negli anni ’60), era riuscito con volontà e intelligenza a utilizzare l’informatica, computer e vari social, che lo aiutavano nel suo lavoro sindacale e nel relazionarsi con gli altri. Purtroppo il destino ha voluto che la vita di Giovanni finisse in questo anno, duro e difficile per tutti e pieno di incognite per il prossimo futuro. Ma Giovanni era un uomo positivo, ottimista nonostante tutto e alla ricerca di un mondo migliore a cui aveva dedicato il suo impegno per gli altri».
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