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Carolina Fantino ricordata a Varallo con le borse di studio

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Carolina Fantino ricordata con le borse di studio a lei dedicate: una tradizione di attenzione e cura nei confronti dei bambini.

Carolina Fantino, il ricordo

Anche quest’anno la scuola primaria di Varallo ha ospitato la cerimonia di consegna delle borse di studio in memoria di Carolina Fantino a due alunni delle classi quinte.
«Quattordici: tanti gli anni che ormai ci ritroviamo a passare insieme l’ultimo giorno di scuola – scrivono Oreste, Carla, Clementina Fantino, i familiari di Carolina -. Un giorno speciale per noi, pieno di emozioni nel ritrovare sempre una sincera partecipazione da parte di alunni, maestre, genitori e anche degli ex dirigenti scolastici dell’Istituto comprensivo “Tanzio da Varallo”. Nel ringraziare la dirigente in carica, Daniela Bagarotti per la disponibilità e la partecipazione, rivolgiamo anche un particolare ringraziamento per aver voluto essere presente l’ex dirigente scolastico Raffaella Paganotti – che ha voluto esserci con la sua splendida nipotina -, e Paola Vicario: nonostante i loro impegni ci hanno dedicato tempo e attenzione, dimostrandoci di aver colto e conservato il significato di queste borse di studio. Per la prima volta Patrizia Rizzolo, a causa di impegni precedentemente presi, non ha potuto parteciparvi, ma abbiamo comunque voluto ricordarne l’impegno assunto nel lontano settembre 2008, anno in cui chiedemmo all’Istituto da lei diretto di poter istituire le due borse di studio ai bambini della quinta elementare in ricordo della nostra Carolina.

Il ricordo di Gianluca

«Nel riconoscerne l’unicità, perché per la prima volta doveva premiare il “soggetto-produttore” e non solo il “risultato-prodotto”, richiedeva ai docenti una scelta inusuale: nella piena consapevolezza che lo studio è un diritto di tutti i bambini doverosamente garantito dagli adulti e dalle istituzioni, l’assegnazione non doveva tenere conto del rendimento scolastico, del massimo dei voti o della situazione economica delle famiglie, ma bensì si richiedeva al corpo insegnanti di seguire e riconoscere il processo evolutivo, psicologico, culturale e umano di ogni alunno, consapevole che tutto questo avviene con un processo lento, sotterraneo, con ritmi estremamente personali che variano per ogni bambino e bambina. Prima di passare alla consegna delle due borse di studio il nostro ricordo è andato a Gianluca Camaschella, deceduto quattro anni fa a soli 17 anni. Gianluca fu uno dei bambini scelti in occasione della consegna dell’anno scolastico 2010/2011, dimostrando particolare attaccamento al ricordo presenziando quasi sempre negli anni a seguire a questa giornata, nonostante fosse cresciuto e proiettato verso altri progetti e desideri. Lo portiamo nel cuore perché coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano ma sono ovunque noi siamo. E Lui oggi come allora è qui con noi».

Un percorso

«Dando inizio alla lettura delle motivazioni per cui sono stati scelti i due bambini nelle persone di Margherita Ambrosino del plesso di Roccapietra, e di Luca Maderna del plesso di Varallo, emergeva sempre di più l’evoluzione intrapresa in questi cinque anni. Nonostante un percorso iniziato con fatica, timidezza, insicurezza dovute anche all’incapacità di farsi capire dai compagni, perché ricordiamoci che i bambini sono per lo più immuni dai pregiudizi degli adulti, se questi non sono precocemente istillati da esempi e comportamenti, ma non sono affatto immuni da egoismo, sopraffazione , spirito di corpo ed esclusione degli estranei dal gruppo. In collaborazione con le rispettive famiglie le insegnanti hanno saputo far esercitare a Margherita e a Luca le virtù positive di cui esistevano in loro grandi promesse. I bambini hanno imparato a non rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti: hanno imparato a seguire le loro emozioni, tutte anche quelle che sapevano di dolore. Hanno imparato a riempire la loro vita di fantasia usandola anche per contaminare gli altri con forza e sorrisi. A Margherita e a Luca auguriamo di continuare ad incontrare adulti capaci di autorevolezza, fermi, coerenti, capaci di attenzioni. Il sorriso deve accompagnarvi sempre e noi adulti ve lo suggeriamo come investimento. In una società dove molti vedono quel che tu appari, pochi sentono quel che tu sei: per Margherita e Luca non è stato così, hanno incontrato chi ha saputo sentire quello che sono. Un grazie da parte nostra alle loro insegnanti».

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