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Cassa integrazione esaurita: Brandamour lascia 53 persone senza reddito

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Cassa integrazione esaurita alla Bradamour: 53 lavoratori si trovano ora senza reddito.

Cassa integrazione finita

La cassa integrazione, dopo un anno, è finita: così da sabato 53 ex dipendenti della Brandamour di Valle Mosso sono rimasti senza reddito. «Non ci sono state le condizioni e i requisiti per poter chiedere la concessione di un ulteriore periodo di cassa», spiega Alessandra Ranghetti, Uiltec Uil Biella. L’azienda tessile che aveva preso i maggiori marchi della valle di Mosso non ha presentato alcun piano di ripartenza, semplicemente ha chiuso. E per i lavoratori non c’è più alcun futuro. Con la richiesta di fallimento il tribunale ha avviato la procedura con un primo esame dello stato passivo dell’azienda avvenuto il 20 novembre scorso. «I lavoratori nell’aprile 2019 rimasti senza lavoro erano 93 – ricorda Ranghetti – . Successivamente alla richiesta di intervento della cassa integrazione straordinaria sono terminati 13 contratti a termine e 27 hanno rassegnato le dimissioni, pertanto 53 sono i lavoratori che erano in forza».

Il dramma Covid

Per tutti è terminato il periodo di cassa e si apre un periodo difficile, reso ancora più delicato dall’emergenza economica legata al Coronavirus. Trovare una occupazione nuova di questi tempi è praticamente impossibile.
Gli ormai ex lavoratori rimasti a piedi risiedono per buona parte a Valdilana, ma anche nel Cossatese e in Valsessera. «E’ una situazione resa ancora più difficile dal periodo che stiamo vivendo – sottolinea il sindaco Mario Carli -. Il Coronavirus ha creato non solo una emergenza sanitaria, ma anche economica».
Lorenzo Boffa Sandalina, segretario della Cgil Biella, ha parlato di una vera e propria bomba sociale. Sono 194 le aziende tessili biellesi che, ad oggi, hanno presentato domanda di cassa integrazione per Covid 19: un dato che, letto in controluce, si traduce in ben 8mila dipendenti coinvolti dal ricorso all’ammortizzatore sociale.

La situazione

«Parlare di ben ottomila lavoratori coinvolti da provvedimenti di cassa integrazione in un settore che ne conta circa 13 mila, significa sostanzialmente fare riferimento ad una percentuale di oltre il 60 per cento», spiega Boffa Sandalina. E aggiunge ancora, ricordando la situazione della Brandamour: «Proprio un anno fa, il Biellese fremeva giustamente per i circa cento dipendenti coinvolti nel caso Brandamour, esposti al rischio di vedersi pagata la cassa integrazione con le modalità dell’Inps, ovvero con il ritardo di 2 o 3 mesi. Qui, invece, siamo in presenza di un rischio che coinvolge 8 mila lavoratori».

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