Attualità
Civiasco ristrutturata la storica cappella travolta da un albero
Civiasco ristrutturata l’edicola votiva dell’alpe Vercieui, a Civiasco. Nel 2020 era stata danneggiata dall’alluvione.
Civiasco ristrutturata l’edicola votiva
Nuova vita per l’edicola votiva dell’alpe Vercieui, a Civiasco, grazie alla commissione del Cai Varallo “Montagna antica montagna da salvare” , che ha avviato un intervento conservativo.
L’area
«Nel primo tratto del sentiero segnalato dal Cai con il numero 634, che partendo da Civiasco porta al monte Briasco, si trova l’alpe Vercieu, ormai più di nome che di fatto, essendo stata invasa dalla vegetazione e trasformata in bosco – scrive Silvano Pitto -. Sopravvivono però ancora una abitazione e a lato del sentiero un’edicola votiva di notevoli dimensioni. Sul tetto in beole di quest’ultima, durante il nubifragio dell’autunno 2020, si era abbattuto un abete. I proprietari del terreno hanno provveduto a rimuovere l’albero, però rimanevano i danni provocati dalla sua caduta».
I lavori
Qualcosa bisognava pur fare: «A questo punto, per interessamento di Giorgio Salina della Pro Loco di Civiasco, è stata interpellata la commissione Montagna antica Montagna da salvare del Cai Varallo ed è seguito un sopralluogo per verificare l’entità del avoro e le modalità per far giungere sul posto le beole e le attrezzature necessarie – riprende Pitto -. La presenza di una sterrata privata nelle vicinanze, ma soprattutto la disponibilità collaborativa del proprietario, Livio Riccio, che ha provveduto personalmente al trasporto, hanno permesso a Michele Anderi di procedere al rifacimento del tetto. A Livio, uno dei volontari della commissione Cai, e a Michele, che ne è responsabile e coordinatore dei lavori, un doveroso e sentito grazie».
Lo stato attuale
Ora l’area è stata riportata al suo splendore: «Ora la cappella, comodamente accessibile dopo la pulizia dell’area circostante e protetta dalla nuova copertura, può garantire la conservazione dei suoi dipinti di autore ignoto. Sul lato sinistro è raffigurato San Carlo Borromeo, a destra Santa Caterina d’Alessandria riconoscibile dalla presenza della ruota dentata, strumento del suo martirio; al centro campeggia la Madonna con Bambino. Entrambi reggono degli scapolari: due pezzetti di tessuto, distintivo dei terziari carmelitani e di altre confraternite, segno esteriore di devozione alla Madonna del Carmine invocata anche come Madonna del Suffragio, protettrice delle anime del Purgatorio, che l’autore ha raffigurato ai suoi piedi».
In foto: l’edicola prima e dopo l’intervento
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