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Coabitare Valsesia: presentata l’associazione di aiuto

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“Coabitare Valsesia”: così trovare una casa diventa più facile per le persone in difficoltà.

“Coabitare Valsesia”: il progetto

Realizzare strutture destinate alle fasce deboli, in particolare anziani soli e padri separati che non hanno casa e hanno bisogno di un accompagnamento sociale: è l’obiettivo del progetto “Coabitare Valsesia”. Martedì pomeriggio al Centro studi “Turcotti” di Borgosesia è stata posata la “prima pietra” dell’iniziativa. A fare gli onori di casa è stata Marinella Mazzone Turcotti, che ha salutato e ringraziato i presenti, affidando ad Alice Freschi, presidente del Comitato “Coabitare Valsesia” l’introduzione del progetto e delle sue finalità. «Questo gruppo di lavoro nasce da una lunga elaborazione e ricerca. Era nei desideri di Rita Galletti arrivare ad avere in Valsesia qualcosa di concreto che sull’esempio del cohousing, soprattutto estero, desse una possibilità di futuro tranquillo a chi non voleva o poteva trovare ospitalità in casa di riposo oppure per chi stava affrontando un particolare momento di difficoltà».

Gli spazi

In futuro potrebbero dunque nascere realtà nel segno di un vicinato consapevole, che potenzia risorse e la qualità di vita di singoli e della comunità. Difficile stabilire le tempistiche di attuazione delle iniziative. Per adesso il Comitato sta individuando locali da utilizzare. L’Asl dal canto suo ha anticipato di voler mettere a disposizione alcuni immobili. «L’ente ha immobili di proprietà che possono essere recuperati e utilizzati per progetti di inclusione – ha evidenziato Chiara Serpieri, direttrice generale dell’Asl Vercelli -. Ad esempio laddove oggi c’è la Casa della Salute a Varallo, parte dei locali potrebbero essere ristrutturati e riutilizzati. C’è ancora molto lavoro da fare, le idee sono tante e le variabili parecchie, ma proprio tramite questa rete di collaborazioni crediamo che si possano raggiungere buoni risultati». All’incontro ha presenziato Mercedes Bresso, parlamentare europeo, che si è congratulata per il progetto e si è detta disponibile, nel caso fosse utile, a promuovere confronti tra la realtà valsesiana e altre comunità europee dove sono stati concretizzate iniziative analoghe.

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