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Coggiola la “buteja” di Viera ringrazia i clienti e chiude i battenti

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Coggiola la "buteja"

Coggiola la “buteja” chiude e Federica Piletta ringrazia i suoi clienti: «Stare accanto alle persone del posto è stata una gioia».

Coggiola la “buteja” chiude

Una storia lunga oltre sessant’anni: è il 1959 quando Cesare Piletta inizia a lavorare alla Cooperativa di Viera. Vi trascorrerà vent’anni, fino alla fine del 1978. Per sua figlia Federica, che nasce nei primi anni Sessanta, è quella la sua prima vera casa. «Fin da piccola mi ritrovo a crescere, giocare e anche un pochino a lavorare tra queste mura», racconta. Dopo quindici anni trascorsi sulle orme del papà, a gestire la Buteja che vende pane, alimentari e generi essenziali agli abitanti della borgata, ora anche per Federica è venuto il tempo dei saluti. Il piccolo negozio ha chiuso i battenti.

«Un grande insegnamento»

Federica Piletta aveva ripreso l’attività del padre nel 2005. Un grazie va ai clienti: «Sono cresciuta stando ogni giorno accanto ai miei clienti, alle persone di questo luogo, è stata una fortuna, una gioia. Forse, lo spero, per qualcuno sono stata qualcosa in più di una Buteja: magari un piccolo centro d’ascolto per le persone più sole e più anziane, perché fare quattro parole è sempre una bella cosa. E queste quattro parole sono state per me un grande insegnamento». E’ giunto il momento dei saluti: «Ricorderò sempre tutti, per le loro belle storie e i loro bei racconti. Ricorderò chi al mattino mi portava i primi fiori della primavera, il fungo più bello appena raccolto, le caldarroste ancora calde».

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