Attualità
Collegamento via fune Alagna-Zermatt: pronto lo studio di fattibilità
Previsti 580 chilometri di piste e a 75 impianti totali. L’obiettivo è creare un comprensorio unico al mondo e aperto 12 mesi l’anno
Collegamento via fune Alagna-Zermatt: pronto lo studio di fattibilità. L’idea è di creare il primo comprensorio sciistico al mondo per altitudine, fino oltre i 3mila metri, e uno dei primi per estensione delle piste.
Collegamento via fune: il progetto Alagna-Zematt
Studio consegnato
Proprio nei giorni scorsi “Il Sole 24 Ore” ha annunciato che lo studio di fattibilità è stato consegnato. Ora toccherà alla Regione Valle d’Aosta esaminare il dossier e mettere in moto la macchina autorizzativa. Non è un intervento pensato unicamente per lo sci. Bruce McNeill, presidente del comitato promotore, sul “Sole” ha evidenziato: «E’ un progetto attuale per i nostri territori perché sarebbe in grado di ampliare e destagionalizzare la nostra proposta turistica».
Puntare sul territorio
Lo stesso pensiero era stato espresso un anno fa dal sindaco di Alagna Roberto Veggi: «L’impianto non è progettato solo e unicamente in funzione dello sci. Anzi: è in primis uno strumento per collegare più vallate alpine e per unire due comprensori che già esistono. In città costruiscono le metropolitane per spostarsi più rapidamente, in montagna le funivie». Una volta pronta l’opera farà crescere il turismo in tutta l’area. Secondo le previsioni si consoliderebbero 5000 posti di lavoro a collegamento ultimato.
I tempi
Ora che il progetto di fattibilità c’è, la palla passa alla politica. Se dalla giunta di Aosta arriverà il via libera, si dovrà eseguire un progetto esecutivo dopo aver fatto uno studio economico e uno di impatto ambientale. Quando tutti sarà pronto, per i lavori di costruzione ci vorranno due anni (lavorando nel periodo estivo) visto che si tratta di cantieri d’alta quota.
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Vittorio
9 Gennaio 2023 at 15:29
Ottimo, è un bene che ci si muova in questa direzione nell’ottica di incrementare la disponibilità degli impianti per gli appassionati e per collegare territori differenti, con importanti ricadute per tutto l’indotto. Il turismo è parte importante del cuore economico dell’Italia ed è un bene che ci siano iniziative come questa. Ora si spera che la politica e la burocrazia non pongano ostacoli.
Silvia Carniel
9 Gennaio 2023 at 18:20
Certo è proprio necessario velocizzare gli spostamenti tra vallate alpine e consumare altra energia infinita in questo pianeta finito!
Forse potrà servire per gli sfollati climatici della Pianura Padana quando le loro case saranno sommerse dall’innalzamento dei mari….
Questo progetto è semplicemente anacronistico e suicida, una vera vergogna che ancora vengano spesi dei soldi per studi di fattibilità inutili.
Il DM 17 ottobre 2007, recepito dalla regione Valle D’Aosta, dice infatti in maniera incontrovertibile che nelle aree protette ZPS Natura 2000 NON POSSONO ESSERE COSTRIUTI IMPIANTI A FUNE.
Ermanno
10 Gennaio 2023 at 7:37
Se è nato il progetto è perchè è possibile costruirlo. Non siamo più nel Medioevo e a prescindere da quello che pensate, il cambiamento climatico era inevitabile, perchè fa parte nel normale ciclo del Pianeta. Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima. L’unica differenza è il baccano mediatico che fa l’uomo moderno.
Maria grazia giudici
9 Gennaio 2023 at 20:21
e’bellissimo, che meraviglia! peccato che coi tempi che abbiamo in Italia, Comitati pro, Comitati contro, conferenze dei servizi e altre balle burocratiche, quando sara’ pronta ,sarò ‘ cosi’ vecchia o gia’ morta…
luigi
9 Gennaio 2023 at 21:53
..e se andiamo avanti così, quando sarà finito sarà finita anche la neve!!!!!
Lorenzo Stucchi
14 Gennaio 2023 at 8:37
Coraggio ed auguri.Gli oscurantisti oggi di moda vi ostacoleranno in tutti i modi..Ma vorrei vedere il progetto.Dove passa il collegamento,dal colle del Lys?
Paolo Bruno Romagnoli
9 Gennaio 2023 at 20:35
Ma se c’è sempre meno neve…
Darinka Gostisa
10 Gennaio 2023 at 8:28
Trovo inaccettabile proporre un’opera che comunque snaturarerà un ambiente alpino di tale bellezza. La montagna non è lo sci invernale. Sono gli animali le la popolano. È il silenzio interrotto solo dal rumore dell’acqua sche scende nei ruscelli. Anche solo la quantità di persone che fruirebbero di quegli spazi è sufficiente a snaturarli. È un pensiero inaccettabile
Vittorio
10 Gennaio 2023 at 22:31
Trovo inaccettabile che nel 2023 ci sia ancora chi ragiona in modo tanto arcaico. La montagna viene vissuta in modi differenti e il progetto non è solo per lo sci. Ma è più facile criticare senza alcuna cognizione. Pensiero inaccettabile? Solo per lei.