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Comprensorio sciistico più alto del mondo: la Valsesia entra nel progetto

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Comprensorio sciistico tra Cervino-Matterhorn e Monte Rosa: il progetto prende forma.

Comprensorio sciistico Cervino – Monte Rosa

Si fa sempre più concreta l’idea di un collegamento tra il comprensorio del Cervino-Matterhorn e quello del Monte Rosa.
Venerdì al palazzetto di Alagna si è svolto l’ultimo incontro organizzato dal Comitato Cervino Monterosa Paradise rivolto alla popolazioni locali del Monte Rosa, per la presentazione di uno dei più ambiziosi progetti turistici delle Alpi. L’idea è di collegare Colle delle Cime Bianche e Frachey con un impianto in grado di collegare cinque vallate, tre regioni. Il tutto per circa 580 chilometri di piste da sci.
L’operazione coinvolge due nazioni (Italia e Svizzera) e ben cinque comprensori (Zermatt, Cervinia-Valtournenche, Champoluc, Gressoney e Alagna) e, come è successo nelle altre località coinvolte in questa ambiziosa progettualità, il Comitato promotore Cervino Monterosa Paradise ha voluto mettere le carte in tavola.
L’idea è quella di creare il primo comprensorio sciistico al mondo per altitudine, fino oltre i 3mila metri, ed uno dei primi per estensione delle piste: la miglior operazione possibile per «far vivere la montagna” – dichiara il Comitato promotore – , in quanto determinerebbe la crescita dell’appeal turistico ed importanti ricadute per tutto il tessuto economico delle valli coinvolte, il tutto senza perdere di vista il rispetto per l’ambiente, in un’ottica di economia sostenibile».

Il collegamento

Attualmente tra Champoluc e Zermatt ci sono 240 chilometri e quattro ore d’auto; il collegamento li ridurrebbe a 10 chilometri. Grazie a 580 chilometri di piste e a 75 impianti totali diventerebbe una meta turistica unica al mondo, rendendola appetibile per 365 giorni all’anno, destagionalizzando completamente l’offerta.
Il progetto ha trovato l’appoggio su tutta la linea dall’Unione montana Valsesia al Comune di Alagna per arrivare a Monterosa 2000. «Noi come Unione, nel vigilare affinché il territorio sia tutelato dal punto di vista della sostenibilità ambientale, consideriamo questa una grandissima opportunità per il futuro della Valsesia – spiega il presidente Francesco Pietrasanta: le ricadute sull’economia turistica, ma non solo, sarebbero tali da scongiurare per il futuro il depauperamento demografico che minaccia i territori montani, assicurando ai valsesiani anche delle prossime generazioni la possibilità di progettare qui il loro futuro». Anche l’onorevole Paolo Tiramani ha voluto portare il suo messaggio di appoggio per una iniziativa che mira a far crescere ancora di più il turismo in Valsesia: «Il territorio si è lasciato alle spalle i campanilismi e i risultati si stanno vedendo. Tutti si ricordano come era Alagna qualche decina di anni fa, oggi c’è turismo e c’è lavoro. Crediamo a una montagna che dà risorse ai cittadini e si fa conoscere facendo sistema. Un sistema che non avevamo mai fatto prima». Poi ha aggiunto: «Siamo di fronte a un cambiamento climatico e un intervento di questo tipo può garantire il futuro. Solo con un bacino naturale possiamo ampliare l’offerta turistica con una ricaduta sul nostro territorio».
Come detto Monterosa 2000 non si tira di certo indietro di fronte a questa opportunità come ha chiarito il suo presidente Luciano Zanetta: «Questa funivia andrebbe a creare il primo comprensorio sciistico al mondo per altitudine ed uno dei primi per estensione delle piste: la miglior operazione possibile per “far vivere la montagna”, in quanto determinerebbe la crescita dell’appeal turistico».

Alessandro Panza: un progetto ambizioso

«Il progetto di collegamento tra Cervinia, Zermatt e di tutto il comprensorio tra il nord e il sud delle Alpi è un programma ambizioso, che mira ad essere un punto centrale per lo sviluppo futuro di queste zone, un piano che sicuramente incontra le giuste e legittime perplessità sul quale è indispensabile trovare un punto di incontro tra tutte le parti, ma, come spesso accade oggi, siamo di fronte soltanto a veti ideologici che non tengono conto delle necessità che questi territori esprimono. E’ necessario quindi sedersi attorno a un tavolo per capire quali siano i problemi ma anche le opportunità». E’ quanto dichiara l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega.
«Chi intende fare questo tipo di investimenti sa che l’ambiente è il vero valore aggiunto da preservare e non da deturpare, come allo stesso tempo sa che questo genere di attività sono quelle utili e indispensabili per permettere alle comunità alpine di poter essere presenti annualmente sul territorio e non solo stagionalmente, consentendo una fruizione della montagna durante tutto l’arco dell’anno. Auspico pertanto che il progetto possa trovare la giusta via per la realizzazione nel rispetto del patrimonio naturalistico, ambientalistico che è patrimonio di tutti, in primis di chi lo vive – prosegue Panza – così come nel rispetto e nella possibilità di consentire ai lavoratori e alle genti della montagna di poter finalmente avere lo sviluppo necessari per poter continuare a vivere la propria terra. E’ inutile parlare di salvaguardia della montagna se togliamo l’unico vero elemento che la montagna la fa vivere, ovvero il lavoro». Così in una nota l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega.

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5 Commenti

1 Commento

  1. Marica

    24 Febbraio 2022 at 14:48

  2. Silvia

    24 Febbraio 2022 at 15:54

    Buongiorno, prima di scrivere “Si fa sempre più concreta l’idea di un collegamento” per una informazione seria e qualificata ritengo occorra conoscere la normativa vigente.
    L’area in cui questi signori ipotizzano di realizzare gli impianti sciistici è in gran parte area ZPS -ZSC IT1204220 “Ambienti glaciali del Monte Rosa” (http://natura2000.ee.europa.eu/) quindi zona protetta a livello Europeo. Inoltre il DM 17/10/2007 (recepito peraltro con apposita Delibera dalla regione Valle d’Aosta) all’art. 5 lettera m) stabilisce che è VIETATA la realizzazione DI NUOVI IMPIANTI DI RISALITA A FUNE E NUOVE PISTE DA SCI….

    • Giacomo Meina

      24 Febbraio 2022 at 17:55

      I divieti cadono in fretta quando c’è la necessità. Avanti col progresso.

  3. Giacomo Meina

    24 Febbraio 2022 at 16:38

    Bene così, in nome di progresso, affari e sport.

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