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Comune Varallo saluta vigile Renato che va in pensione

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Comune Varallo saluta vigile Renato che va in pensione. Il vigile urbano Renato Frola, da anni addetto a controllare le bancarelle, è andato in pensione con l’avvento di aprile. Ora si gode la pensione nel suo giardino di Prato Sesia, dove vive, e guarda con speranza ai tempi in cui si potrà tornare alla normalità dopo l’emergenza Covid-19.

Comune Varallo saluta vigile Renato che va in pensione

Originario di Torino, Frola è arrivato in Valsesia nel 2006. Dopo il trasferimento da Settimo Torinese, dove svolgeva gli stessi compiti di polizia municipale, dal primo gennaio di quell’anno ha prestato servizio a Varallo fino allo scorso 31 marzo. «Sono andato in pensione con l’opzione “quota 100”, con quasi quarantadue anni di lavoro e 62 di età», spiega il vigile Renato. La sua carriera in divisa è iniziata quando era a militare: «Era uscito il concorso e avevo vinto – continua -. Da quel momento non ho più cambiato».

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Renato Frola ha lasciato l’ufficio in un periodo difficile, in piena crisi coronavirus. «L’ultimo mese di lavoro è stato allucinante: sempre in mezzo alla strada a fermare macchine, chiedere autocertificazioni. Veramente massacrante e, oltretutto, pericoloso».

 Pensione

Oltre a riprogettare la propria quotidianità, il coronavirus ha portato Frola, come tutti, a riprogrammare anche i piani per il futuro più prossimo. «Avevo già prenotato per andare al mare e stare via tre mesi: giugno, luglio e settembre – racconta -. Adesso è saltato tutto, spero riapra qualcosa, ma sarà difficile poterci andare anche verso luglio». Per i prossimi mesi, complice anche il lockdown, Renato Frola pensa di dedicarsi al suo giardino. «Fortunatamente abito in campagna, quindi ne approfitterò per fare un po’ di giardinaggio, godermi il sole e lo spazio aperto». Cosa gli mancherà del suo lavoro? Non ci sono dubbi: «Sicuramente il mio mercato: da quando sono arrivato in città mi sono sempre occupato di quello – ricorda -. Mi mancheranno gli ambulanti e mi dispiace di non essere riuscito a salutarli a causa del coronavirus, quindi lo faccio ora tramite giornale».

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