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Consorzio acque Ponzone, futuro a rischio

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Consorzio acque Ponzone: occorre decidere se proseguire o meno con l’antica formula.

Consorzio acque Ponzone, la situazione

Un sondaggio per decidere sul futuro del Consorzio Acqua potabile di Ponzone. Con 71 anni di storia sulle spalle e migliaia di utenti serviti nei tempi d’oro, adesso chiede ai consorziati se andare avanti o meno con l’attività. E lo fa con una lettera inviata a tutti coloro che sono allacciati alla rete idrica privata, una delle più antiche rimaste in tutto il Biellese orientale.

Il sistema

Il fenomeno dei consorzi privati infatti è una peculiarità proprio della valle di Mosso, dove ogni singola frazione ha avuto il proprio acquedotto privato gestito dai residenti a costi decisamente contenuti. Niente spese per pagare i Cda, soltanto tanto volontariato. Ma i tempi cambiano, le tubature invecchiano e gli interventi da affrontare sono sempre di più. Per portare avanti l’attività poi servono persone che abbiano voglia di impegnarsi e dedicare un po’ di tempo all’acquedotto. Ma il direttivo rimasto in carica del Consorzio Acqua potabile Ponzone ora si chiede se proseguire l’attività tenuto conto anche che diverse persone hanno manifestato la volontà di dare tutto in mano a Cordar Valsesia, come è avvenuto anche per altri consorzi privati in passato.

La lettera

In una lettera inviata a tutti i consorziati il direttivo in carica chiede un parere se proseguire o meno l’attività. «Nel caso in cui l’espressione popolare fosse favorevole per almeno il 50 per cento alla dismissione dell’acquedotto si convocherà una riunione straordinaria al fine di deliberare in merito e terminare l’operato del Consorzio Acqua potabile Ponzone».
Nella missiva inoltre viene ricordato che una ventina di utenti serviti dalla linea tra Mazzucco e Mulino hanno dismesso le utenze in quanto la condotta era ormai obsoleta e necessitava di importanti interventi di manutenzione. Mentre per quanto riguarda gli utenti di Pramorisio si è provveduto all’eliminazione dei problemi che avevano causato la fonte di inquinamento intervenendo mediante spurgo e il ripristino dell’impianto di clorazione. L’impianto è attivo e le analisi effettuate dal laboratorio analisi dell’istituto Quintino Sella hanno confermato che l’acqua risulta potabile.

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