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Consorzio Baraggia rilancia il progetto della grande diga sul Sessera

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Consorzio Baraggia sostiene il progetto diga in alta Valsessera, anche alla luce dell’emergenza idrica.

Consorzio Baraggia, il progetto

Il progetto diga in alta Valsessera rimane attuale per il Consorzio Baraggia, che chiede alle varie istituzioni un piano di interventi per combattere la siccità e garantire così acqua sia ai campi che alla parte idropotabile da portare nelle case.
Il nuovo presidente dell’ente Baraggia Leonardo Gili è da sempre un fautore del nuovo invaso. Già nel 2016 a fianco dell’allora sindaco di Buronzo Emiliano Giordano aveva sottolineato la necessità di una nuova diga in alta Valsessera. Ora che è ai vertici del Baraggia il pensiero dell’invaso è sempre al primo posto.

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L’emergenza

Lo ha ribadito ancora di recente parlando proprio dell’emergenza idrica chiedendo una programmazione degli interventi per tutelare l’agricoltura e non solo. Un chiaro invito alle istituzioni a mettersi attorno a un tavolo e trovare fondi necessari per far partire il progetto già approvato. Perchè in fondo quello che manca sono proprio i soldi per avviare il cantiere. Da parte sua il Baraggia ha tutte le carte in regola per partire, ma dal Ministero al momento non hanno ancora stanziato i soldi necessari per far partire l’opera.
E sulla crisi idrica che sta toccando il Piemonte Gili ha fatto notare che «Il problema non riguarda solo l’agricoltura, ma anche l’approvvigionamento dell’acqua potabile per un bacino di circa 450.000 persone».
Snocciolando dati il presidente Gili fa presente che in Piemonte cadono mediamente 16 miliardi di metri cubi d’acqua. La futura diga sul Sessera potrebbe immagazzinare 12,5 milioni di metri cubi di acqua, «e colmare il 30-40% dell’attuale deficit idrico». Da qui la necessità di un piano generale di investimenti «sia per i campi che per la parte potabile», ribadisce.

La potabilizzazione

Subito dopo la sua nomina a presidente Gili si era preso a cuore il progetto. Non a caso aveva dichiarato: «Voglio chiarire una cosa: non è il Consorzio che in passato si è inventato di voler fare una diga ma ha accolto l’invito a portare avanti un’iniziativa di questo tipo e non soltanto dal mondo agricolo. Le dighe attuali servono per la potabilizzazione, con il 30% di perdite nelle condotte, appare chiaro che l’emergenza potabile civile e industriale sta aumentando ed è ancora più chiaro che gli invasi esistenti oggi stanno assolvendo al problema idrico».

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1 Commento

1 Commento

  1. Barbablu

    6 Giugno 2022 at 22:11

    Sarebbe ora che si smettesse di chiacchierare a proposito di questa diga e si passasse ai fatti costruendola.

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