Attualità
Delitto in alta Valsesia: un giallo firmato da Remo Bassini
Delitto in alta Valsesia nel libro di Remo Bassini: un’opera nata durante il lockdown.
Delitto in alta Valsesia
Spazia tra l’alta Valsesia e Vercelli il nuovo libro di Remo Bassini. L’autore esce con un nuovo giallo, pubblicato da Golem Edizioni: “La suora” in libreria e sul web.
Sulla copertina un acquerello dell’isola di San Giulio d’Orta. Sede di uno degli ultimi ma anche più citati conventi di clausura. I luoghi sono importanti in questo libro che è nato nel periodo del lock-down, un momento di “clausura” imposta a tutti e che farà anche da sottofondo di una parte del racconto, il quale, però copre un arco temporale di anni.
È in parte la ricostruzione di un delitto, una donna anziana ne investe intenzionalmente un’altra più giovane. E’ la madre della suora del titolo, sorella Beatrice, cioè Nora, l’amore impossibile del protagonista, Romolo Strozzi. Romolo è un ex insegnante che sceglie una vita isolata in Valsesia. Il luogo dell’incidente e dell’inchiesta è invece Vercelli.
Al di là delle risultanze dell’indagine di Romolo, su richiesta di Nora, sono protagonisti i tempi dilatati, le frequenti introspezioni del protagonista, il quale ha nel cuore un’altra morte, il suicidio di una sua allieva. Un altro segreto è la sua militanza in un’associazione anti-violenza sulle donne, con risvolti investigativi.
Uno scavo psicologico
Il giallo in questo romanzo è quasi un “bonus” che l’autore offre ai suoi lettori… perché c’è ovviamente l’esigenza di intrigare, ma si tratta in realtà di un’opera sul senso della vita, su come la si affronta. Una riflessione tutta laica sul perché del dolore, sulla potenza del desiderio. Uno scavo psicologico complesso che si svela progressivamente, insieme al ritratto di Romolo ma anche di Nora.
Emergono tratti di vita ben precisi, accomunati forse da qualcosa, un che di molto profondo che bisogna cercare. In fondo la scelta religiosa è il bisogno di andare al nocciolo delle verità ultime, per un laico, che lascia tutto per vivere in alta Valsesia, e che non vuole pensare alla sua Nora come a Suor Beatrice, è tutto meno facile, ma è un affannarsi che si avverte.
Riguardo alle ragioni dell’omicidio c’è tutto un lavoro a ritroso nella memoria, che alla fine porterà molto lontano, agli anni della Resistenza. Un perché che non si può rivelare.
Gli aspetti da scoprire in questo libro solo tanti, per citarne un altro, come può un vercellese come Remo mettersi nei panni di una persona che non c’è mai stata, come descriverla con una tale visuale? Ai lettori il piacere di scoprirlo.
L’autore
Remo Bassini nato a Cortona, vive a Vercelli. Ha un passato da operaio, portiere di notte, studente lavoratore, giornalista. Ha diretto per dieci anni il bisettimanale storico di Vercelli, La Sesia, e ha collaborato con diverse testate (L’indipendente, Il Corriere nazionale, Il Fatto).
Attualmente dirige il giornale on-line Infovercelli24 e ha un blog su Il Fatto quotidiano. Ha pubblicato «Dicono di Clelia» (Mursia), «Lo scommettitore» (Fernandel), «La donna che parlava con i morti» (Newton Compton), «Bastardo posto» (Perdisa Pop), «Vicolo del precipizio» (Perdisa Pop), «La notte del santo» (Fanucci), «La donna di picche» (Fanucci), «Forse non morirò di giovedì» (Golem Edizioni).
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