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Di 22 cardiologi ne restano solo 9: ecco perché Borgosesia ha dovuto ridurre le prestazioni

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Di 22 cardiologi ne sono rimasti nove: Alessandro Stecco, presidente della commissione regionale sanità, illustra la situazione all’ospedale di Borgosesia.

Di 22 cardiologi ne sono rimasti nove

Cardiologia di Borgosesia: «Il pronto soccorso di Borgosesia e il reparto di cardiologia sono efficienti e pronti per qualsiasi emergenza». Il consigliere regionale Alessandro Stecco, presidente della commissione sanità, risponde alle perplessità di amministratori preoccupati dalla riorganizzazione del reparto di cardiologia al Santi Pietro e Paolo con il cardiologo che da lunedì è presente solo con orario 8-16 dal lunedì al venerdì.
«Per prima cosa va detto che si tratta di una riorganizzazione temporanea – spiega Stecco -. Questa decisione è stata presa a fronte di una mancanza di personale: dai 22 cardiologi in forza all’Asl Vercelli si è passati a 9». Poi il consigliere aggiunge ancora: «L’Asl di fronte a questo problema non è stata di certo a guardare. E’ stato indetto un bando di concorso che è andato deserto, questo vuol dire che non ci sono cardiologi che ambiscono a un posto all’Asl Vercelli. Sempre l’azienda sanitaria ha proposto bandi a tempo determinato o a partita Iva per la copertura dei posti, ma non c’è stata risposta. Insomma è stato fatto tutto quello che era possibile. Il motivo? Ci sono pochi specialisti in cardiologia, così come in altri settori, e quei pochi scelgono un posto di lavoro vicino a casa».

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“Fattore umano”

A risentire di questo sono gli ospedali medi delle vallate come quello di Borgosesia. «Il problema della mancanza di medici non riguarda solo il Santi Pietro e Paolo – specifica Stecco -, ma è generalizzato a tutto il Piemonte. Manca, di fatto, il cosiddetto fattore umano».
Secondo le previsioni del consigliere regionale la situazione dovrebbe rientrare tra due o tre anni. «Con la nuova legislatura regionale avviata nel 2019 – riprende – è stato dato un input proprio per aumentare gli specializzati in cardiologia. Tra due o tre anni quindi dovremmo vedere i primi effetti di questa manovra».

Servizio rimodulato

Ma intanto il consigliere regionale vuole rassicurare cittadini e amministratori preoccupati: «Per prima cosa va detto che si tratta di una situazione temporanea. Il servizio è stato rimodulato ma senza rischio per i pazienti. E’ stato rafforzato il servizio medico diurno in day hospital a Borgosesia. Inoltre per la notte è attivata la telemedicina in caso di emergenze. Stecco aggiunge: «Quindi il servizio non è stato tolto, ma rimodulato per la mancanza di personale. Inoltre non c’è alcun rischio per il paziente».
Quindi ci si può continuare a rivolgere a Borgosesia? «Certamente. Va detto che per le emergenze gestite dal 118 sul territorio ormai da tempo il paziente viene trasportato a Vercelli o Novara a seconda dei casi. Mentre il paziente che deve effettuare controlli cardiologici può rivolgersi all’ospedale di Borgosesia, dove rimane attivo anche il pronto soccorso. Qui ci sarà il medico di pronto soccorso con l’equipe, in casi particolari potrà utilizzare anche il teleconsulto collegandosi a Vercelli. Ripeto: è una riorganizzazione studiata per far fronte alla mancanza di medici, ma senza alcun rischio per il paziente. Infine speriamo di tornare alla normalità il prima possibile per poter riprendere il servizio come è sempre stato organizzato».

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1 Commento

1 Commento

  1. alessandro belviso

    24 Aprile 2022 at 11:50

    li pagassero come le cifre che buttano in cemento ci sarebbe la fila di aspiranti medici

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