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Fallimento area Topaldo: a Ghemme un caso ancora irrisolto

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Fallimento area Topaldo: a Ghemme un caso ancora irrisolto. Due aste andate deserte. Ghemme attende rimborsi per 700mila euro.

Fallimento Topaldo, due aste andate deserte

L’amministrazione comunale del sindaco di Ghemme, Davide Temporelli ha risposto all’interpellanza della lista di opposizione “Insieme per Ghemme”, guidata dall’ex primo cittadino Alfredo Corazza, riguardante la vicenda relativa alla mancata realizzazione dell’area industriale Topaldo. Mancata realizzazione legata al crac finanziario della ditta Saia, che doveva costruire i capannoni del nuovo insediamento produttivo. Il progetto si era arenato prima ancora che potesse sorgere il primo prefabbricato e, dopo alcuni anni, la ditta aveva dichiarato il fallimento, bloccando lo sviluppo economico e lavorativo del paese. L’area Topaldo è rimasta inutilizzata, e ancora non si vede la fine della vicenda, ora in mano al tribunale di Verbania, al quale si è appellato anche il Comune ghemmese. «La scelta di ricorrere a un arbitrato contro Saia – afferma l’amministrazione comunale – non è un mero intervento politico, ma un passo necessario per salvaguardare il Comune di Ghemme nel procedimento di concordato preventivo, che ci avrebbe garantito il 42% della cifra investita».

Il Comune di Ghemme attualmente sta restituendo alla Regione 451.110 euro, con un accordo trentennale.

Già due aste deserte

«Saia spa ha dichiarato fallimento il 21 febbraio 2020 al tribunale di Verbania – spiegano dal Comune ghemmese – quindi, in base alle procedure fallimentari, attualmente non è possibile stimare il potenziale incasso. Bisognerà attendere le relazioni periodiche fornite dal curatore fallimentare, che andranno ad aggiornare il bacino creditizio non ancora soddisfatto. Il curatore ha già bandito due aste, che sono andate deserte. Si attendono pertanto nuovi sviluppi».

Il Comune in attesa di rimborsi

L’amministrazione comunale aggiunge poi, a chiarimento delle altre domande di Corazza e della collega Sara Comero, che le spese legali finora sostenute ammontano a 72.913 euro, che conta di poter recuperare; al momento, sono stati rimborsati 7.402,50 euro di spese di registrazione, corrispondenti al 50% della tassa di registro. Inoltre, alla domanda relativa a quanto spetterebbe al Comune, e quali sono le previsioni di incasso sia economiche che temporali, Davide Temporelli e i suoi rispondono che «il Comune è iscritto al fallimento per 215.647 euro come credito privilegiato e 513.438,50 euro come credito chirografario, ma non è dato di conoscere i tempi per tale rimborso». Fatto certo è che l’azzeramento del progetto ha gravemente danneggiato il paese, sia in termini di occupazione sia rispetto ad una ricchezza diffusa, entrambi possibili con il pieno sviluppo dell’area Topaldo, così com’era previsto alla sua approvazione e dal finanziamento regionale.

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