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Francesco Pietrasanta già pronto al voto: si ricandida a sindaco di Quarona

«E se verrò rieletto, mi dedicherò a tre questioni importanti che abbiamo lasciato in sospeso…»

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Francesco Pietrasanta già pronto al voto: si ricandida a sindaco di Quarona. «E se verrò rieletto, mi dedicherò a tre questioni importanti che abbiamo lasciato in sospeso…»

Francesco Pietrasanta già pronto al voto: si ricandida a sindaco di Quarona

All’Election Day dell’8 e 9 giugno i cittadini di Quarona dovranno esprimersi anche per il rinnovo del consiglio comunale. A poco più di quattro mesi dall’appuntamento con le urne arriva la prima conferma: il sindaco Francesco Pietrasanta si ripresenta. «Una decisione – dice – che deriva dalla volontà di portare avanti l’eccellente lavoro fatto sino a oggi e completare i progetti rimasti sulla carta». Con il primo cittadino si riproporrà al giudizio dei quaronesi l’intera giunta, a cominciare dal vice Ilaria Perincioli.

Sindaco, ha dunque sciolto le riserve con un certo margine di anticipo…

Stiamo lavorando per la conferma convinti di aver amministrato bene in questi cinque anni. Gran parte del programma elettorale è stato portato a termine, comprese quelle proposte che erano state considerate poco attuabili come l’illuminazione della mulattiera per San Giovanni e Beata al monte. Ci sono opere che verranno realizzate nei prossimi mesi, e che ci piacerebbe completare: penso al ponte di Doccio, intervento già appaltato che partirà a breve, alla riqualificazione completa della scuola di Doccio, per la quale abbiamo appena consegnato i lavori alle ditte esecutrici, all’ampliamento della rete del riscaldamento. O ancora i nuovi investimenti per la Casa delle suore di Doccio, di cui abbiamo già ottenuto i finanziamenti.

Nuovi obiettivi per l’eventuale conferma?

Ci sono tre grandi argomenti che abbiamo dovuto lasciare in sospeso, non avendo trovato i fondi necessari. Si tratta del campo da calcio che è di un’importanza strategica per Quarona soprattutto per le categorie giovanili e la squadra femminile, una realtà che in tutta la provincia esiste solo alla Pro Vercelli. Avevamo pensato al manto sintetico, soluzione non possibile per ragioni geologiche, si studierà un’ampia sistemazione, a maggior ragione essendo in buona posizione nella graduatoria per ottenere un finanziamento regionale. C’è poi il salone Sterna, a cui teniamo particolarmente essendo al centro della vita sociale di Quarona: abbiamo candidato un progetto di riqualificazione a un bando del quale stiamo attendendo l’esito. Infine, la rotonda del “Picchio” che resta un’opera importante e al momento si è dovuta accantonare.

Il vostro governo ha puntato molto sull’efficentamento energetico…

E c’è la volontà di proseguire, puntando sull’energia green, per contenere ulteriormente i consumi e quindi i costi. Il cippato si è rilevata la scelta giusta: costa meno, inquina meno e attraverso la filiera corta fa lavorare il territorio. Puntiamo a potenziare la rete, ampliando l’allaccio degli immobili privati. Un altro aspetto su cui vogliamo insistere riguarda le risorse idriche e la gestione della distribuzione, per evitare situazioni come quelle che si sono verificate in periodi di forte siccità colpendo soprattutto Valmaggiore, e arrivando a creare disagi anche nel capoluogo.

La squadra resta compatta o sono previsti avvicendamenti?

La giunta ha deciso di ripresentarsi, per il resto ci sarà un po’ di rimpasto anche perchè alcuni stanno valutando di non proseguire nell’esperienza amministrativa. Stiamo formando la nuova squadra, con l’intenzione di coinvolgere e dare maggiore spazio ai giovani anche per assicurare un futuro all’amministrazione del paese.

C’è un aspetto che la rende particolarmente soddisfatto del suo mandato?

In questi cinque anni non abbiamo acceso nessun mutuo, senza indebitare il futuro del paese. Abbiamo sostenuto tutto con la spesa corrente e con il ricorso ai bandi per raccogliere risorse consistenti. Su questo siamo stati bravi, basta pensare che su Quarona ricadono circa sette milioni di euro dal Pnrr. Anche la decisione di rinegoziare i mutui, presa nel primo anno di mandato e pesantemente criticata dalla minoranza, si è rivelata una scelta giusta e lungimirante che ha permesso di alleggerire il peso sulle casse comunali.

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