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Gattinara Antonio Indorato alla sua maratona numero otto

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gattinara antonio indorato

Gattinara Antonio Indorato ha corso nel centro storico di Firenze: non è riuscito a “battere se stesso”, ma la gara è stata appassionante.

Gattinara Antonio Indorato a Firenze

La sua ottava maratona è stata probabilmente in una delle più belle città d’Italia. Per il podista gattinarese Antonio Indorato, ancora una volta, l’emozione della gara regina per qualsiasi amante della corsa, i 42 chilometri e 195 metri che rappresentano uno sport a sé, fatti di sforzo fisico, ma soprattutto di costanza e di testa. Non ha superato il suo record personale ma è soddisfatto. Come nella sua passata partecipazione alla maratona di Firenze, anche in questa edizione, “il keniota”, così come è conosciuto indorato tra i podisti della zona, ha dovuto fare i conti con freddo e pioggia per tutta la gara. Una gara dura ma non per questo priva di emozioni.

L’obiettivo

«La maratona di Firenze rimane sempre bellissima – dice Antonio Indorato -, sia per il percorso, sia per lo scenario suggestivo entro il quale si svolge, ovvero in uno dei centri storici più belli d’Italia. Sono arrivato a questa maratona con una buona preparazione, che ho curato in modo ancora più intenso nei tre mesi precedenti, ma purtroppo non ho potuto fare nulla per placare il freddo e la pioggia. Il mio obiettivo era di chiudere la gara in un tempo inferiore alle 3 ore e 15 minuti, ma ho sforato di alcuni minuti. Se da una parte non ho rispettato l’impegno che mi ero prefissato con il cronometro, dall’altra mi è piaciuto molto il modo con cui ho affrontato questa maratona con la testa; sono rimasto concentrato e arrivare al traguardo non è stato affatto un problema».

Il sostegno del pubblico

Poi il pubblico ha fatto il resto: «Durante la gara, lungo tutto il tragitto, abbiamo incontrato tantissimo pubblico – racconta il maratoneta gattinarese – ed era davvero incredibile il modo con cui incitavano ognuno di noi al nostro passaggio. A sostenermi lungo il percorso e poi all’arrivo c’era anche Paola, mia moglie, che ringrazio come sempre per il supporto che mi dà in ogni gara, soprattutto in ogni maratona».
Ora, per il Keniota, un periodo di riposo, dopo i duri allenamenti ( che comprendevano la corsa tre volte a settimana con decine di chilometri a ogni seduta) nelle settimane prima della gara di Firenze.
Ma presto sarà già tempo di programmare un’altra maratona.

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