Attualità
Gattinara area ex Pozzi su un binario morto: tante idee ma nulla di concreto
Gattinara area ex Pozzi: le idee per dare nuova vita all’area non mancano, ma al momento non ci sono ancora opere concrete.
Gattinara area ex Pozzi
Tante idee diverse, ma per ora ancora allo stato astratto: da quando è stata abbandonata dalla grande azienda produttrice di elementi in ceramica per il bagno, l’estesissima area dell’ex-stabilimento della “Manifattura ceramica Pozzi”, a Gattinara, è periodicamente oggetto di discussioni sul suo stato di conservazione e il suo possibile riutilizzo. Per anni si è dibattuto sullo stato delle coperture in eternit dei capannoni, finché non sono stati realizzati interventi di rimozione delle parti più danneggiate e assicurato il controllo del rimanente. Ma da quando il complesso edilizio industriale è stato acquisito dal colosso assicurativo Unipol, si è aperto un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale anche sulle possibilità di un suo riutilizzo futuro, anche dividendolo in lotti o coinvolgendolo in progetti di riconversione. In questi ultimi tempi, l’attenzione è tornata a puntarsi sull’ex-Pozzi. Recentemente anche il neo architetto gattinarese Francesco Petterino ha presentato una tesi di laurea nella quale sviluppava alcune modalità su come far tornare a vivere gli ampi spazi, con finalità ludiche o culturali, nonché con ampie zone a verde pubblico.
I contatti
«Con Unipol siamo sempre in contatto – afferma il vice sindaco Daniele Baglione che, in qualità di ex-primo cittadino, conosce e segue da anni la vicenda del polo industriale dismesso – e continueremo ad esserlo, anche perché periodicamente si presentano possibili acquirenti o utilizzatori; i progetti sul tavolo si susseguono e si attende di poterne concretizzare alcuni. Purtroppo, anche da recenti contatti con possibili interessati, non è ancora emerso nulla di concreto, ma il dialogo c’è sempre perché l’area è di grande interesse. Lo è senz’altro per la città e il territorio, trovandosi vicinissima al centro, ma anche Unipol ha tutto l’interesse a far sì che ci siano sviluppi e utilizzi di quello che è stato per loro un grande investimento».
L’eternit
Le preoccupazioni della popolazione riguardanti la presenza di amianto sono state ampiamente considerate già nel passato, ma l’attenzione degli amministratori è sempre costante, anche perché è ancora presente parte del materiale pericoloso. «L’eternit non è stato smantellato tutto, però il controllo dell’area è costante e i valori di riferimento risultano ampiamente sotto la norma. Sotto questo punto di vista, Unipol garantisce massima serietà», afferma Baglione, ricordando che, a partire dal 2017 venne eseguito dai proprietari un intervento di oltre due milioni di euro per la bonifica di tutto quanto era stato depositato sul suolo del complesso edilizio.
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zorro
8 Febbraio 2022 at 17:28
perchè non far nascere un concentrato varie, tra cultura, museo, centro sviluppo lavoro di industria, artigiano e restauro, arte, e sviluppo di settori di nicchia su henticap motorie, un centro di comunicazione con enti nazionali ed internazionali con internet, e finanza.
il tutto dentro nel verde.
e difficile ???????
Luca
8 Febbraio 2022 at 21:14
Cercate un’azienda di rilievo , tipo Lavazza . Regalate i terreni e per 10 anni non fate pagare le tasse.
Saluti
marco
9 Febbraio 2022 at 14:45
Perché è facile trovare aziende tipo Lavazza in giro? Hai dei contatti?
Ricordiamo che Gattinara non è collegata direttamente all’autostrada come Romagnano. Bisogna pensare anche al trasporto! C’era un progetto interessante, si chiama pedemontana.