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Gattinara-Lenta, si chiuda per sempre l’operazione fusione. La lettera di “Non confondiamoci”

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Il comitato “Non confondiamoci” continua a ribadire la contrarietà all’unione tra Gattinara e Lenta.

Gattinara-Lenta, si chiuda per sempre l’operazione fusione

Dal comitato “Non confondiamoci” di Lenta riceviamo un intervento sul progetto fusione con Gattinara.

Dopo che l’argomento fusione Gattinara-Lenta sembrava essere passato in secondo piano (se non addirittura in quarto o più giù), in fondo alla lista dei problemi regionali e nostri, ecco che il sindaco di Gattinara lo riporta a galla. Proprio quando oramai, in assenza delle problematiche pandemiche, la sua “vita” di sindaco sarebbe già giunta al termine.

Che un’amministrazione in proroga di mandato per motivi contingenti di emergenza sanitaria, ancora disquisisca sulla mancata fusione, che nonostante i sotterfugi (vedi consigli comunali a porte chiuse e manifestazioni praticamente vietate) non è riuscita a portare a termine, è per lo meno anacronistico. I problemi di bilancio della Città di Gattinara l’ormai quasi ex-sindaco se li dovrà vedere e se del caso giustificare davanti ai suoi cittadini.

A Lenta non interessa la fusione

Questo è il motivo per cui ritorniamo a far sentire la nostra voce, per replicare al continuo elogio della fusione e conseguente rammarico per non averla fatta. Di parole attorno a questa fusione se ne sono sentite tante e tante accuse sono state rivolte a noi come se noi volessimo a tutti costi imporre la non fusione.

Siamo stati fatti passare per anti-democratici per il solo fatto di sostenere, a ragione, che la stragrande maggioranza dei Lentesi questa fusione non la voglia. Il continuo ignorare la volontà dell’elettorato lentese e l’aver cercato di portare a termine questo “golpe” alla democrazia nel periodo pandemico, è la chiara dimostrazione dell’assurdità di questa manovra, farcita di interessi secondari.

Un Comune ricco di possibilità

Tralasciamo Gattinara, che non ci compete, ma per ciò che riguarda Lenta deve essere chiaro a chi ancora nutre dubbi, che Lenta non ha alcun problema di bilancio, è un Comune ricco di proprietà e di possibilità di sviluppo, a partire dalla nostra zona industriale programmata tempo fa da amministrazioni precedenti, nel luogo dove sboccherà (chissà quando!) l’attesa Pedemontana.

Con le agevolazioni dei piccoli Comuni

Riesce ad avere avanzo di amministrazione e ha capacità ancora elevate di indebitamento, con la possibilità, essendo piccolo Comune sotto i 1000 abitanti, di ricevere finanziamenti pubblici a fondo perduto riservati ai comuni di analoghe dimensioni. Dei soldi che arriverebbero con la fusione per Lenta non ci sarà nessuna ricaduta favorevole, anzi Lenta perderà servizi e tutti i contributi erogati ai piccoli Comuni che sono regolarmente stanziati ed erogati anche grazie al lavoro dell’Anpci (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia).

Ci sono secondi fini?

Al Comune di Lenta e ai suoi abitanti, la fusione non serve. Nutriamo qualche dubbio legittimo ormai che, come avviene per il Comune più grande, questo serva solo agli amministratori attuali per perpetuarsi e per ottenere qualche privilegio politico secondario altrimenti non ottenibile.

Non riusciamo a trovare altre spiegazioni alla ostinata volontà di non ascoltare la popolazione alla quale, solo 3 anni fa, hanno chiesto fiducia per amministrare e non dissolvere il Comune di Lenta, e alla quale ora hanno voltato le spalle, nonostante le 400 e più firme contrarie raccolte che col tempo non sono certo diminuite. Ci auguriamo che prima o poi i reali motivi vengano alla luce. La giustificazione che questa sia una buona idea, vale così poco che questa si infrange sulla contrarietà degli amministrati che più volte hanno cercato di far capire alla propria amministrazione di desistere.

Altre amministrazioni, di più vedute democratiche, oppure soltanto più avvedute o in assenza di altri interessi, al solo sapere del disaccordo velato della popolazione, hanno desistito per tempo. Ci sentiamo quindi di consigliare alla nostra Amministrazione di “pensare” solo a Lenta e ad amministrare Lenta fino alla normale scadenza del mandato.

Riconsiderare il progetto tra qualche anno…

Alla amministrazione gattinarese uscente e non più ricandidabile, di preoccuparsi di lasciare tutto in ordine per il rinnovo delle cariche di sindaco e di consiglieri comunali futuri, di ottime persone Gattinara ne è piena. Alla Regione Piemonte, infine, di dedicarsi come giustamente e saggiamente sta facendo, ai reali problemi di pandemia e post-pandemia, accantonando momentaneamente l’iter di fusione, per permettere al nuovo consiglio comunale gattinarese, quando si sarà effettivamente insediato, di valutare l’opportunità di procedere alla luce della nuova situazione politico-amministrativa che si sarà creata. Sulla necessità e volontà della fusione della futura amministrazione di Gattinara nutriamo molti dubbi. Ovviamente il nostro “no” alla fusione resterà un punto fermo e le nostre valide motivazioni le presenteremo volentieri alla nuova futura amministrazione gattinarese e anche alla Regione Piemonte.

Il comitato Non confondiamoci

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