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Gattinara ricorda Felice Patriarca: fu avvocato, consigliere e insegnante

Si è spento a 87 anni. Amava il territorio e in città era molto conosciuto.

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Gattinara ricorda Felice Patriarca: fu avvocato, consigliere e insegnate. L’uomo si è spento pochi giorni fa all’età di 87 anni. In città era molto conosciuto sia per la professione che per il legame con la sua terra.

Gattinara ricorda Felice Patriarca

«Papà era un gattinarese doc – ricorda la figlia Laima insieme alla famiglia -. Ha sempre vissuto in città e si è spostato da Gattinara solo per frequentare il liceo classico a Vercelli e l’università. Il territorio era però parte di lui». Patriarca più volte ha manifestato il suo attaccamento alle campagne e alle colline gattinaresi. «Aveva piantumato migliaia di piccole querce che andammo a scegliere al vivaio di Albano Vercellese – sottolinea la figlia -. Scherzando diceva che non le avrebbe mai tagliate perché quando gli alberi sarebbero cresciuti, lui non ci sarebbe più stato; noi familiari cercavamo di rassicurarlo sottolineando che nemmeno noi lo avremmo fatto».
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La passione per le leggi

Oltre alla sua terra natia era particolarmente legato alla sua professione. «Finché è riuscito veniva in studio con la sua bombola dell’ossigeno. Passava a trovarci e lo si vedeva davvero felice – ricorda la figlia -. E’ riuscito a trasmettere questa passione anche a noi figlie e in un secondo momento si è aggiunto anche mio marito». Prima di diventare avvocato Patriarca aveva anche insegnato a scuola. «Era stato insegnante alle medie. Era un professore che scherzava con gli alunni ma nel momento in cui era necessario riprendere o farsi valere era molto severo. In occasione della dipartita di papà, abbiamo ricevuto messaggi di affetto anche da parte di alcuni ex alunni e questo ci ha riempito il cuore di gioia perché significa che aveva lasciato il segno». Dopo l’esperienza in cattedra iniziò la sua professione in ambito giuridico. «Era partito dall’insegnamento per riuscire anche a sostenersi e poi nel 1967 cominciò con la sua professione. Ha avuto modo di conoscere tante persone e molti sono stati coloro che apprezzavano il suo operato. Noi siamo grati per tutto quello che ci ha insegnato e trasmesso».

L’impegno per Gattinara

Patriarca non era iscritto ad associazioni, ma il legame con il territorio era forte. «Spesso ci raccontava di quando era giovane, diceva che amava immergersi tra i boschi e le acque delle rogge – evidenzia la famiglia -. Proprio da ragazzo aveva anche indossato i panni di calciatore e aveva dato il suo contributo nel Gattinara. Quando era al liceo si distinse nell’atletica e quando il professore gli chiese come facesse ad allenarsi, lui rispose che bastava tornare nella sua città e vivere la natura». Nel corso della sua vita, Patriarca visse anche un’esperienza amministrativa in consiglio comunale. «Tra il 1975 e il 1980 fu in opposizione – racconta Laima -. Io ero piccola e ricordo la campagna elettorale che portò avanti. Teneva alla comunità e cercò di dare il suo contributo». Da qualche l’avvocato stava affrontando problematiche di salute e l’altro giorno si è spento nella sua abitazione. Ha lasciato la moglie Nadiya, le figlie Silvana con Roberto, Laima con Marco, i nipoti a cui era molto affezionato: Malvina, Emma, Ilaria, Maria, Diego, Agnese e Silvia e la sorella Ilde. Amici, parenti e conoscenti hanno portato l’ultimo saluto all’uomo lunedì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Gattinara.

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