Attualità
Gattinara ricorda Rosy Cerri, volontaria in parrocchia
Gattinara ricorda Rosy: «Ricordatela come un fiore sbocciato che non appassirà mai».
Gattinara ricorda Rosy
Un addio improvviso e doloroso: Gattinara ha salutato Rosangela Cerri, per tutti Rosy, morta all’improvviso nella sua abitazione di corso Vercelli. Rosangela se n’è andata a 67 anni, lasciando il marito Silvano Bertola. La donna era molto conosciuta in città: per anni aveva infatti lavorato come bidella nelle scuole elementari gattinaresi e, dopo aver raggiunto il traguardo della pensione, era una volontaria attiva del mondo parrocchiale. Oltre a essere tra le promotrici delle iniziative del gruppo Ex allieve salesiane, la si incontrava spesso anche nella chiesa parrocchiale di San Pietro a presta il suo servizio di volontariato, spesso per prendersi cura della chiesa. Ma intere generazioni di gattinaresi l’hanno conosciuta durante il suo lavoro a scuola. Il funerale è stato celebrato nella chiesa parrocchiale di San Pietro in Gattinara, la stessa che tante volte l’ha vista impegnata nel suo servizio, che avveniva anche nella “casa delle suore” di via Lamarmora, dove collaborava al laboratorio di cucito e all’assistenza ai bambini.
«Tutto il bene che ha fatto»
A ricordarla è Paolo Facciotti, un giovane di Gattinara, che ha conosciuto Rosy sin da bambino e a cui era molto affezionato. «Domenica 27 settembre – scrive in una commovente lettera – un bellissimo fiore ci ha lasciato: questo è il modo in cui ho deciso di ricordare la mia cara Rosangela Cerri, tata, mamma e amata confidente. Cara Rosy, mamma mia, che compito arduo che mi hai dato… solitamente sei tu quella brava a scrivere le lettere! Penso che tu sappia già che cosa sei per tanti, famiglia, amici, ma soprattutto che cosa sei per me; voglio così dedicarti un pensiero per ricordare tutto il bene che hai fatto: mi hai accolto in casa quando avevo solo un anno, mi hai curato con un’amorevole attenzione che pochi possono dire di aver ricevuto dalla propria tata e, negli anni, sei diventata per me una figura di riferimento. Mentre nei primi anni, da bambino, ho potuto apprezzare i tuoi lati giocosi e allegri, che mi trasmettevi con le canzoni cantate durante le uscite in passeggino, crescendo ho potuto apprezzare invece ogni tuo lato più profondo: i tuoi consigli, la tua avvedutezza e la tua comprensione. Separarmi da te è sempre stato difficile: ricordi quando da piccolo, a chi, scherzando, mi diceva che voleva portarti via, cosa rispondevo? “La Rosy è mia”! E il mio sogno di creare, in barba a qualsiasi regolamento, una casa a fianco alla mia? Diamine, avevo già disegnato i progetti!»
Una donna forte
«Ecco – prosegue la lettera scritta da Facciotti – a chi legge questa dedica, chiedo di ricordare Rosy con il suo sorriso, la sua allegria che, nonostante le tante avversità della vita, non sono mai scomparsi dal suo volto; ricordatela come una donna forte e determinata, una guerriera devota ai valori della famiglia ma in grado mettersi in gioco e di adattarsi ai tempi che cambiano; ricordatela per il tempo che ha dedicato alla comunità, alle suore e alle tante opere di bene in cui ha dato una mano; ricordatela come un fiore sbocciato che non appassirà mai». Conclude la lettera un saluto e un abbraccio.
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