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Gattinara rifatto lo storico cupolino sopra la cripta di San Benedetto

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Gattinara rifatto

Gattinara rifatto il cupolino che protegge la cripta di San Benedetto: venne realizzata dall’architetto Edoardo Arborio Mella.

Gattinara rifatto il cupolino

Nuova vita per il cupolotto della cripta di San Benedetto: è stato sistemato nell’ambito dei lavori di rifacimento dei tetti delle cappelle laterali della chiesa parrocchiale di San Pietro in Gattinara. Si tratta di una struttura in ferro e vetro che protegge la cripta in cui si trova il santo, a sinistra della chiesa, guardando l’altare. «Quando siamo arrivati in questo punto – spiega l’architetto Fulvio Caligaris, che cura i lavori – ci siamo accorti che uno dei vetri del cupolotto era sfondato, uno crepato e gli altri non erano assicurati bene al telaio. Trattandosi di un lavoro che non richiede l’approvazione della Sovrintendenza o della Curia, abbiamo sostituito i vetri, mantenendo sempre dei vetri retinati, e dato una mano di antiruggine al telaio. In questo modo la cappella sottostante è protetta dall’acqua».

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La firma

La storia di questo cupolotto è particolare. Quando venne rifatta la chiesa nell’800, l’architetto Delmastro non riuscì a finirla, perché morì nel 1861. Venne poi chiamato l’architetto Edoardo Arborio Mella che invece di tenere buono il progetto, già in stato avanzato di Delmastro, lo ha rifatto, pensando a una chiesa a navata anziché a pianta ottagonale. I gattinaresi, però, non se la sentirono di rivoluzionare un progetto a cui stavano lavorando già da 40 anni. Inoltre sollecitarono una soluzione per illuminare la cripta di San Benedetto, allo stesso tempo proteggendola dalla pioggia. Arborio Mella si è inventato questo cupolino di ferro e vetro, abbastanza all’avanguardia per l’epoca, per illuminare il santo dall’alto e proteggere la cappella di San Benedetto. «E’ l’unica testimonianza del Mella a Gattinara – dice l’architetto Caligaris -, un architetto che ha fatto grandi cose in giro, come il duomo di Casale».

Le risorse

Erano gli anni del Risorgimento, non c’erano molte risorse per finire la chiesa. Nel 1881, però, morì un facoltoso gattinarese, che lasciò un patrimonio enorme per finire i lavori. Venne chiamato di nuovo Arborio Mella, ma lui era anziano e non si sentiva di proseguire. Fu lui stesso a indicare il nome del suo successore, Locarni, che progettò poi la cupola della chiesa, anziché il tetto previsto dal progetto iniziale. «Una cupola unica al mondo – dice Caligaris -, con una base di mattone intorno e la cupola in ferro, molto leggera. Fu il precursore del cemento armato. E’ l’unica che si sappia fatta con questo metodo e venne inaugurata nel 1884». Proprio alla base del cupolone del Locarni si trova questo cupolino, abbastanza nascosto alla vista dei passanti, che ormai pativa i segni del tempo. Per osservalo basta accedere dallo scivolo laterale al sagrato e alzare lo sguardo. Intanto proseguono regolarmente i lavori per il rifacimento dei tetti delle cappelle laterali che circondano la cupola della chiesa parrocchiale.

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