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Ghemme piange lo storico macellaio Gianfranco

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Ghemme piange lo storico macellaio Gianfranco.  La comunità di Ghemme ricorda lo storico macellaio Festa Bianchet, una delle anime del paese.

Ghemme piange lo storico macellaio Gianfranco

Quaronese di nascita, come la moglie Caterina Mina, ma ghemmese d’adozione, molti lo ricordano per l’attività di macellaio in via Roma, al centro del paese, dove accoglieva i suoi clienti con il sorriso e professionalità. L’uomo è mancato a 78 anni, a causa di una malattia che non gli ha lasciato scampo; si è spento serenamente nella sua casa circondato dagli affetti più cari.

Quasi 50 anni dietro al bancone

I coniugi Festa Bianchet hanno condiviso per più di 40 anni il lavoro in macelleria che, richiedeva due persone per svolgerlo. «Si tratta di un lavoro impegnativo – dice la moglie – e dopo le ore di apertura, resta l’impegno di pulizia e di preparazione per la vendita del giorno seguente, prima di poter tornare a casa. Dopo 47 anni di lavoro, il 30 giugno 2012 abbiamo chiuso per l’ultima volta la serranda. Ancora oggi, ripensandoci, ho un po’ di nostalgia per i clienti, col tempo sono diventati quasi amici. Alcuni clienti affezionati provenivano addirittura dalla Lombardia e dal Lago Maggiore».

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Nella macelleria Festa Bianchet si potevano trovare prodotti nostrani, come le carni , provenienti dalla provincia di Asti, oltre a prodotti di polleria, affettati e la richiestissima selvaggina. Festa Bianchet aveva maturato esperienza in questo settore dall’età di 14 anni, lavorando per alcuni macellai della Valsesia, finché decise, alla metà degli anni Sessanta, con la moglie, di aprire la sua attività in centro a Ghemme. Ora al posto della macelleria vi è un fruttivendolo.

Una persona buona e altruista

«Buono ed altruista, aveva sempre una battuta di spirito per tutti, famiglia, amici e clienti – lo ricordano i figli -. L’amore per la famiglia e per il prossimo sono i valori che ci ha trasmesso. E’ stato papà e nonno sempre presente e disponibile, come disponibile è sempre stato per i suoi amici clienti per anni di lavoro in macelleria, afferma la famiglia, ha dedicato la sua vita al lavoro e alla famiglia e un poco al Torino calcio, sua squadra del cuore». Lascia la moglie Caterina Mina, con cui era sposato da ben 53 anni, dalla quale ha avuto tre figli Cristina, Elisabetta, Ilmer, le rispettive famiglie e gli amati nipoti, la sorella Iride, i fratelli Angelino e Maurizio con i famigliari, i cugini e i parenti tutti. Il funerale è stato celebrato lunedì pomeriggio da don Piero Villa in parrocchiale.

 

 

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